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È il nuovo servizio per il monitoraggio della qualità dell’aria, messo a punto dell’Università di Pisa e dal Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (Cini), che permette a tutti, dal proprio Pc e smartphone (al momento con sistema operativo Android), di controllare lo stato dell’aria in ambito urbano.

Utilizzando MonIQA il visitatore ha modo di valutare l’indice di qualità dell’aria che respira, scegliendo l’area geografica di appartenenza (la regione) e consultandone i dati pubblicati e validati (in formato open data) dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) dislocate sul territorio nazionale.

Il suo funzionamento è semplice: si sceglie la regione e si verificano le informazioni raccolte in città, quartiere per quartiere. Una segnaletica colorata che va dal blu (buona) al viola (pessima) mostra a livello figurativo lo stato attuale della qualità dell’aria che si respira.

Si può filtrare la ricerca anche per singole sostanze inquinanti: Pm10 e Pm2.5 (polveri sottili, particolato atmosferico), biossido e monossido di azoto (NO2 e NO), ozono (O3), monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (SO2) e benzene.

Le aree di consultazione della pagina, che spiegano tipologia e funzionamento del servizio, sono disposte nella parte alta, alle voci: ‘Indice di qualità’, ‘Sostanze’, ‘Mappa’. Nella home page, caratterizzata da una bella immagina di natura incontaminata, si trova il motore di ricerca per aree geografiche (regioni).

In pochissimi secondi, inoltre, il sistema apre sulla mappa interattiva di Google su cui sono evidenziati i segnalatori dell’indice di qualità dell’aria. Peccato che i risultati non si possano condividere sui social network. Attualmente, le regioni monitorate da MonIQA sono tutte tranne Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania e Molise

Pur in un contesto grafico piuttosto semplice ed elementare, il servizio MonIQA, coordinato da Giuseppe Anastasi, professore del dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e direttore del Laboratorio Nazionale Smart Cities del Cini,  si mostra molto utile perché offre al pubblico di rete la possibilità di conoscere, quasi in tempo reale, la qualità e lo stato dell’aria in aree urbane di qualsiasi dimensione, soprattutto in tempi di cambiamenti climatici (che incidono sempre più sulla qualità della vita in città), aiutando istituzioni ed enti pubblici a prendere le misure più idonee per salvaguardare la salute pubblica.

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