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Ambulanti d’Italia: il 22% del commercio è itinerante

SIT IN DEGLI AMBULANTI A CARBONARA, APRIRE PER NON MORIRE MANIFESTAZIONE PROTESTA CONTRO LE CHIUSURE DEI VENDITORI COMMERCIANTI AMBULANTI MANICHINO STROZZATI DALLA CRISI

L’anima del commercio italiano è itinerante: sono oltre 183mila gli ambulanti presenti nel nostro Paese, un numero pari al 22% del totale delle attività commerciali nella Penisola.

Lo dicono i dati elaborati da Unioncamere-InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Di questi 183mila ambulanti, il 95% (175mila) è costituito da micro-imprese individuali. 

In 37 Comuni più di 500 ambulanti

Sono 6.500 i Comuni della Penisola con almeno un’impresa ambulante. 37 sono, invece, i centri con più di 500 commercianti itineranti. Il grafico sopra mostra la nella classifica raggruppa queste località, indicando l’incidenza delle imprese nel commercio ambulante sul totale delle imprese nel commercio al dettaglio. Le prime 10 voci sono costituite da località di Sud ed isole. Al primo posto, Castel Volturno (Caserta), dove 2 attività su 3 sul totale delle imprese commerciali del territorio è ambulante (65,5%). Seguono San Giuseppe Vesuviano (Napoli) con il 58,5%Quartu Sant’Elena (Cagliari) con il 49,2%. Per trovare una città del Centro Italia bisogna scendere in dodicesima posizione, occupata da Livorno (36,7%), e poi in sedicesima, dove si colloca Pisa (33,9%).

Ambulanti? Non solo stranieri

Il 56% del totale dei venditori ambulanti d’Italia è costituito da persone di nazionalità straniera, ma vi sono realtà in cui la presenza di italiani è assolutamente schiacciante: ad Andria, il 95,3% dei titolari di impresa del commercio ambulante è italiano. Il fenomeno si ripete ad Enna (82,1%), a Bari (oltre il 78,7%), a Brindisi (con il 70,6%) e a Torino (66,6%). Catanzaro ricopre, invece, l’ultimo posto della graduatoria per presenza di ambulanti italiani con solo il 20,5% rispetto al totale.

L’abbigliamento vince sull’alimentare

Nella suddivisione dei settori, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, l’abbigliamento batte l’alimentare: il vestiario, infatti, rappresenta il 38% del comparto. Al secondo, con il 37,3%, posto troviamo la macro-categoria “altri prodotti” che raccoglie merci come fiori, cosmetici o detersivi delle attività. Solo al terzo posto si colloca il settore alimentare, che raccoglie il 18,5% di tutti gli esercizi ambulanti, con prevalenza di prodotti ortofrutticoli.

I dati si riferiscono al: Giugno 2019

Fonte: UnionCamere-InfoCamere

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