Un deciso stop al traffico e ai trasporti più inquinanti in tutta la Val Padana a partire dal prossimo anno. È quanto stabilito dal Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, e dai rappresentanti delle Regioni Emilia Romagna, Piemonte, Veneto e Lombardia, nel documento firmato a Bologna lo scorso venerdì alla vigilia del G7 Ambiente per il “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria”.
“È un accordo importante – ha commentato Galletti – per la prima volta le Regioni che insistono sulla Pianura Padana hanno concordato misure omogenee e integrate e qui a Bologna hanno assunto l’impegno di portare avanti ulteriori azioni comuni per migliorare la qualità dell’aria e della vita”.
Nel complesso a disposizione delle Regioni ci sono 32 milioni di euro da spendere per arginare efficacemente il fenomeno dello smog in Val Padana.
Le misure
Dal 1° ottobre 2018 le Regioni interessate provvederanno a programmare interventi strutturali per lo svecchiamento del parco auto, per definire nuove regole di accesso alle Ztl, per la diffusione del carsharing, per garantire la mobilità ciclo-pedonale, per favorire l’utilizzo e la distribuzione di carburanti alternativi, per provvedere a più stringenti limitazioni alla circolazione.
I “Piani per la qualità dell’aria” delle quattro Regioni dovranno prevedere, in caso di crescita dei valori di Pm 10 e del biossido di azoto (NO2), la limitazione della circolazione dal 1 ottobre al 31 marzo di ogni anno, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 18,30, salve le eccezioni indispensabili, per le autovetture ed i veicoli commerciali di categoria N1 (leggeri), N2 (medi) ed N3 (veicoli pesanti) ad alimentazione diesel di categoria inferiore o uguale ad Euro 3.
La limitazione è estesa alla categoria Euro 4 entro il 1 ottobre 2020 ed alla categoria Euro 5 entro il 1 ottobre 2025 ed “Euro 6” pre fase 2 entro il 1 ottobre 2027.
La limitazione si applica prioritariamente nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti (39 in Lombardia) presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del Pm10 o del biossido di azoto NO2.
In caso di emergenza il primo allarme scatterà dopo 4 giorni di superamenti consecutivi del Pm10 e il secondo dopo 10 giorni.
L’obiettivo è mettere in atto azioni efficaci in un’area che conta oltre 23 milioni di residenti (il 40% della popolazione italiana). Dei 16 milioni stanziati dal Ministero (e altrettanti dalle Regioni): otto sono per gli incentivi economici per la sostituzione dei veicoli più inquinanti; altri otto per ridurre l’inquinamento prodotto dalle attività agricole e zootecniche, promuovendo le buone pratiche.