Tutti i player del web ma anche delle tlc sono ormai interessati a scendere nell’arena dei servizi televisivi online.
In Italia Telecom sta spingendo sul quad play e ha già stretto accordi con diversi provider di contenuti, come Sky, Mediaset o Netflix.
In altre parti di Europa, le telco si stanno muovendo da tempo, cavalcando l’onda dell’esplosione delle vendite di dispositivi mobili e della crescente domanda di contenuti.
Negli Stati Uniti Verizon ha recentemente lanciato la pay tv Go90.
Sulle opere originali le web company stanno investendo da molto. Netflix in primis seguito a ruota da Amazon che negli ultimi tempi ha affilato ancora di più le sue armi.
Secondo le ultime indiscrezioni, la compagnia di Jeff Bezos da fine ottobre bloccherà su Amazon.com la vendita dei dispositivi Tv di Google e Apple perché non compatibili con i propri.
E stando a rumor ancora più recenti, riportati da Bloomberg, pare che il gruppo abbia già avviato trattative con CBS e NBCUniversal per confezionare un nuovo servizio che prevedrebbe programmi televisivi a pagamento che andrebbero ad arricchire l’offerta di Prime Video.
L’ascesa di Netflix e di altri servizi di video on-demand ha messo le tv tradizionali e i fornitori di contenuti in una posizione scomoda anche se finora sono riusciti a mantenere saldo il loro ruolo. Adesso però la battaglia si sta spostando sul loro campo con le web company che provano a offrire servizi di pay tv mentre loro cercano di innovarsi spostando il loro business anche sul digitale.
Amazon è già partita con il servizio VOD a pagamento Prime Instant Video e adesso, avendo raggiunto una certa stabilità, cerca di espandersi.
Se fosse vero che sarebbe pronta a lanciare un servizio di pay tv, il gruppo entrerebbe in diretta competizione coni fornitori di servizi già esistenti come Sony, Dish e adesso Verizon e forse molto presto anche Apple.
