Con un email arrivata all’1 e 54 di notte, Amazon ha comunicato ai clienti italiani l’aumento del 40% dell’abbonamento Prime. La causa? L’inflazione.
“A partire dal 15 settembre 2022, il prezzo dell’abbonamento Prime mensile aumenterà da 3,99€ a 4,99€ al mese e il prezzo dell’abbonamento Prime annuale aumenterà da 36,00€ a 49,90€ all’anno. La nuova tariffa si applicherà ai rinnovi a partire dal 15 settembre 2022 incluso. Puoi verificare la tua prossima data di rinnovo, modificare o cancellare il tuo abbonamento visitando il tuo account“, scrive Amazon nella comunicazione. “Questa modifica è realizzata sulla base di, e in conformità con, la Clausola 5 dei Termini e Condizioni Amazon Prime. Le ragioni di questa modifica sono relative a un aumento generale e sostanziale dei costi complessivi dovuti all’inflazione, che incide sui costi specifici del servizio Amazon Prime in Italia e si basano su circostanze esterne, fuori dal nostro controllo”.
“Gentile cliente Prime, a partire dal 15 settembre.. blablabla.. il prezzo dell’abbonamento aumenterà da 36 a 49,90€”. Il 40% in più?!? 😱 Ciao #AmazonPrime 👋🏼 il mio stipendio non aumenta del 40% all’anno.
— Il Pess 🇺🇦 (@___pess___) July 26, 2022
Gli aumenti Prime coinvolgono anche altri Paesi. In Francia 69,90, in Germania 89,90
La modifica ai prezzi non riguarda soltanto l’Italia ma tutti i principali mercati europei. In Germania, secondo principale mercato dopo gli Usa, il prezzo dell’abbonamento annuale è cresciuto del 30% a 89,90 euro, i consumatori britannici pagheranno invece il 20% fino a 95 sterline (circa 115 euro), per la Francia salirà da 49 a 69 euro mentre in Spagna crescerà da 36 a 49,90 euro come in Italia.
Negli Stati Uniti invece, si passerà da 12,99 a 14,99 dollari al mese e da 119 a 139 dollari all’anno. Il primo aumento dal 2018 – che è già scattato lo scorso 18 febbraio – è stato giustificato con la continua espansione dei servizi a disposizione e con l’aumento dei costi di trasporto e dei salari.
Comme si tout n’était pas déjà assez cher. Sérieux #AmazonPrime vous abusez. pic.twitter.com/Fdb5e8D4YF
— Rapdeouf (@Rapdeouf) July 25, 2022
La causa? L’inflazione. Peccato che i conti di Amazon sono sempre da record grazie soprattutto ad AWS
La causa dell’aumento secondo l’azienda di Jeff Bezos è dovuto all’inflazione. Peccato però che Amazon nell’ultimo quarto del 2021 ha avuto dei conti record. Il colosso dell’e-commerce ha quasi raddoppiando i profitti a 14,32 miliardi di dollari e con ricavi per 137,41 miliardi di dollari (+9%), in linea sostanzialmente con le previsioni degli analisti. Risultati che hanno portato l’azienda a chiudere il quinto trimestre di fila con un fatturato che ha oltrepassato l’asticella dei 100 miliardi di dollari.
Quanto al primo trimestre 2022, le stime dell’azienda prevedono ricavi compresi tra i 112 e i 117 miliardi di dollari, leggermente al di sotto di quelle degli analisti, che parlavano di 121 miliardi di dollari. Tornando ai conti trimestrali, a dare un contributo deciso alla crescita è stato il comparto cloud della multinazionale. I Ricavi di Amazon Web Services (Aws) sono aumentati di quasi il 40% a 17,78 miliardi, contro i 17,37 miliardi del consensus. L’utile operativo è sceso dai 6,9 miliardi di un anno prima a 3,5 miliardi.
A influire positivamente sull’utile è stato l’investimento azionario in rivian, start-up di auto elettriche, che ha garantito un guadagno di 11,8 miliardi. Per l’intero 2021, ricavi netto in rialzo del 22% a 469,8 miliardi, dopo i 386,1 miliardi del 2020. L’utile operativo è aumentato dai 22,9 miliardi del 2020 a 24,9 miliardi nel 2021. L’utile netto è stato di 33,4 miliardi, o 64,81 dollari per azione, dopo i 21,3 miliardi, o 41,83 dollari ad azione, del 2020. Nel primo trimestre del 2022, amazon prevede ricavi tra i 112 e i 117 miliardi di dollari, sotto i 120 miliardi del consensus, con un profitto operativo tra i 3 e i 6 miliardi di dollari.
Il Codacons chiede di congelare l’aumento
Nel frattempo il Codacons ha deciso di rivolgersi direttamente all’azienda chiedendo un incontro urgente con l’obiettivo di ottenere un rinvio di questo aumento.
“Il costo di 50 euro all’anno per una famiglia non è poco – ha detto a Key4biz Gianluca Di Ascenzo, presidente dell’associazione. – “Molte famiglie potrebbero decidere di rinunciare alle consegne rapide, pur di non dover pagare questo aumento del servizio streaming di Amazon”. Tra l’altro, durante la pandemia Amazon ha beneficiato di altissimi extra profitti, la clientela dell’eCommerce in Italia è aumentata in maniera notevole durante il periodo della pandemia. “E poi non è che questa tendenza è diminuita finiti i lockdown”, aggiunge Di Ascenzo. “Posso capire l’aumento dei costi del carburante e dell’energia, però abbiamo chiesto un riesame della situazione all’azienda visto il periodo difficile per le famiglie”.