In Italia c’è una vicenda ‘Uber’ anche nell’attività postale, che però non suscita clamore mediatico, nonostante ci sia una violazione delle norme, accertata dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L’Agcom, infatti, ha scoperto che tre società del gruppo Amazon (Amazon Italia Transport, Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Service), hanno consegnano in Italia pacchi senza avere la necessaria autorizzazione a svolgere l’attività postale. Le condotte illecite accertate riguardano, in particolare, l’organizzazione di una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito (locker).
Per questa violazione delle norme postali (in particolare dell’art. 6 del d.lgs. n. 261/1999 e l’art. 8 del “Regolamento in materia di titoli abilitativi per l’offerta al pubblico di servizi postali”) l’Agcom, al termine dell’istruttoria avviata nel mese di marzo, ha sanzionato le tre società di Amazon con 300mila euro (la massima prevista) e ha vietato loro di continuare l’attività postale“senza il prescritto titolo abilitativo e a regolarizzare la propria posizione presentando, entro sessanta giorni dalla notifica del presente provvedimento, la domanda per il conseguimento dell’autorizzazione generale”. Questa è la diffida approvata dal Consiglio dell’Agcom, che già a dicembre scontro aveva diffidato, tra le altre società del gruppo, la stessa Amazon Italia Logistica: “È un operatore postale, si adegui alle norme”
Le sanzioni nel dettaglio
50mila euro ad Amazon Italia Logistica S.r.l.
100mila euro ad Amazon Italia Transport S.r.l., in solido, rispettivamente, con Amazon EU S.à.r.l. e con Amazon Europe Core S.à.r.l. perché soci unici delle predette società;
150mila euro ad Amazon Italia, in solido con la controllante totalitaria Amazon EU S.à.r.l.
Mettersi in regola con le norme del settore postale significa sia poter consegnare i pacchi senza violare la legge sia garantire ai dipendenti condizioni contrattuali e contributive previste dalla norma di settore.
Nicita (Agcom): ‘Avviata analisi di mercato sui servizi di consegna dei pacchi’
Il commercio on-line condizionerà sempre più i servizi di logistica e delivery, anche per conto terzi, nonché il perimetro di attività degli operatori tradizionali nei mercati postali. Alla luce della crescita attesa di vendite e acquisti on-line e dello sviluppo di nuovi modelli organizzativi e di business nei mercati dei servizi postali e considerando le misure previste dal regolamento europeo di armonizzazione delle condizioni per i servizi transfrontalieri, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato un’analisi di mercato sui servizi di consegna dei pacchi per valutarne le prospettive concorrenziali e gli effetti sulla regolamentazione esistente nonché su eventuali rimedi idonei a ripristinare condizioni concorrenziali a tutela del benessere degli utenti.
Nel caso specifico Agcom ha riscontrato che il gruppo Amazon svolge – nel ben più esteso perimetro di attività della filiera del commercio online – anche attività postali, quali la logistica e la consegna di pacchi o la gestione dei centri di recapito.
“Attraverso l’analisi di mercato, l’Autorità valuterà in che modo le piattaforme di vendita on-line e le nuove imprese di coordinamento logistico siano in grado di influenzare le dinamiche competitive e i modelli tradizionali di impresa del mercato dei servizi di consegna dei pacchi e per questa via possano avere effetti anche sulla regolamentazione attuale e futura”, ha spiegato Antonio Nicita, commissario Agcom.