Dopo le notizie “buone a metà” per Amazon, relative al terzo trimestre, con ricavi a 113 miliardi di dollari, in crescita del +27%, ma non adeguati alle attese dell’azienda, arriva sicuramente una brutta notizia dall’Europa.
La Commissione nazionale lussemburghese per la protezione dei dati (CNPD) ha sanzionato il gigante dell’ecommerce americano e mondiale con una multa da 746 milioni di euro (888 milioni di dollari) per violazione del Regolamento europeo per la protezione dei dati o GDPR.
La Commissione ha anche ordinato ad Amazon di rivedere alcune pratiche commerciali sul mercato europeo, secondo quanto riportato dalla CNBC.
L’annuncio del provvedimento è stato dato dalla stessa Amazon, che ha già annunciato ricorso, giudicando prive di fondamento le accuse: “Non c’è stata alcuna violazione dei dati e nessun dato dei clienti è stato esposto a terze parti Questi fatti sono indiscussi. Siamo fortemente in disaccordo con la sentenza del CNPD e intendiamo presentare ricorso”, secondo quanto si legge in una nota di Teleborsa.
La CNDP, però, ha ribadito che “il trattamento dei dati personali da parte di Amazon non è conforme al regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE”.
La stessa Amazon, che ha sede legale nel Lussemburgo, ha comunicato il provvedimento di cui è stata oggetto direttamente alla SEC, la Securities and Exchange Commission (vedi il documento), l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori.
Poco più di un mese fa, sempre Amazon era finita nel mirino della Competition and Markets Authority (CMA), Autorità per la concorrenza e i mercati del Regno Unito, con l’accusa di non aver fatto abbastanza per eliminare dalle loro piattaforme online le false recensioni che accompagnano la vendita di prodotti e servizi.