Tra gennaio e febbraio di quest’anno Fastweb – che partecipa con Tim e KKR a Fibercop in vista del progetto ‘rete unica’ – e Vodafone Italia hanno promosso due cause separate davanti al tribunale di Milano nei confronti di Tim, chiedendo rispettivamente danni per 996 milioni e 100 milioni, per un totale di 1,096 miliardi per condotta anticoncorrenziale nel mercato della banda ultralarga. Lo scrive Business Insider, aggiungendo che l’azione dei due operatori giunge dopo un’analoga richiesta di risarcimento già avanzata a giugno da Open Fiber.
“Tim si è costituita in giudizio contestando gli argomenti”, scrive Business Insider.
La sanzione Antitrust
Al centro della questione c’è il procedimento in relazione al quale, un anno fa, l’Antitrust aveva deciso di sanzionare il gruppo telefonico italiano guidato da Luigi Gubitosi per 116 milioni, contestando una strategia anticoncorrenziale tesa a ostacolare l’investimento da parte di altri operatori delle telecomunicazioni nelle infrastrutture di rete a banda ultralarga, a partire dalle aree bianche dove Open Fiber si era aggiudicata i bandi Infratel.
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Dal canto suo, Tim, che lo scorso giugno ha inviato all’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) la propria relazione di ottemperanza come prescritto nel dispositivo del provvedimento finale, ha impugnato la sanzione davanti al Tar del Lazio (l’udienza di discussione è stata fissata per il 3 novembre 2021).
A luglio del 2020 il Tar del Lazio aveva respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento con cui a marzo l’Antitrust ha inflitto a Tim la multa di 116 milioni per ostacolo alla concorrenza nel mercato della banda ultralarga (progetto Cassiopea).
Open Fiber, richiesta di risarcimento per 1,5 miliardi
Il 30 giugno scorso era stata già Open Fiber, in seguito alla sanzione dell’Antitrust, ad avanzare una richiesta danni da 1,5 miliardi a Tim. Anche in questo caso “Tim si è costituita in giudizio contestando gli argomenti”, scrive Business Insider.