Smart working e didattica a distanza, l’Italia è pronta, dice Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb intervistato da Repubblica. Secondo Calcagno, in organizzazioni complesse come la Pa o la pubblica istruzione “Ci vuole un rivoluzione culturale, una patente digitale, pubblico e privato devono lavorare insieme per formare nuove competenze, troppo spesso i giovani escono dall’università e non sono preparati per il mondo del lavoro”. L’Italia ce la può fare se smette di confondere il mezzo con il fine: “come il concetto della rete unica, senza un’idea a priori di come utilizzarla. Noi abbiamo lanciato la Fastweb Academy, corsi gratuiti aperti a tutti, dove un terzo delle persone che hanno ricevuto il nostro certificato hanno già trovato un lavoro”.
Partner
“Abbiamo sempre investito nelle reti al fianco di altri partner perché crediamo che essere un operatore infrastrutturato ci permetta di fare un’offerta distintiva e più qualificata – ha proseguito Calcagno – Ma gli operatori hanno lasciato agli over the top il bello di internet, ovvero la gestione di tutti i servizi necessari per sfruttare al meglio le potenzialità del web. Crediamo che ci sia spazio per investire in nuovi contenuti per migliorare i servizi. Noi italiani abbiamo grandi capacità e creatività e credo che dovremmo ancora una volta metter a fattor comune le risorse per riprenderci un po’ di quello spazio che abbiamo lasciato agli over the top”.
Piani per il futuro?
“La gente non vuole preoccuparsi di sigle come Ftth, Fttc, Fwa, 5G, vuole collegarsi velocemente alla rete, avere un giga per poter fruire di tutti i contenuti di cui ha bisogno e farlo dovunque si trova. Vogliamo diventare la Netflix del servizio telefonico”, ha aggiunto l’ad.
Rete unica
Infine, “La “rete unica” è una semplificazione della politica, non ci sono rischi di un ritorno al monopolio, al contrario già adesso ci sono: 3 reti fisse 3 reti mobili e Iliad ne sta costruendo una quarta, 2 reti wireless come Linkem e Eolo. E noi stiamo investendo nella terza. Le reti saranno sempre tante, ciò che conta e che in futuro smetteremo di duplicare gli investimenti, e investiremo tutti insieme risparmiando risorse indispensabili per tornare a investire sui servizi”, ha chiuso.