Per accelerare nella digitalizzazione “va ripensato il Piano banda ultralarga” con il relativo mandato a Open Fiber di portare la fibra nelle aree bianche: “Non è più adeguato ai tempi”. In generale “è il momento di fidarsi delle aziende. Per la ricostruzione servirà un patto di fiducia tra istituzioni, imprese, consumatori e lavoratori e il digitale sarà un fattore decisivo della rinascita”. Lo dice Alberto Calcagno, ceo di Fastweb, in una intervista al Sole 24 Ore.
Ordinanze anti-5G
“Se parliamo del settore Tlc – aggiunge Calcagno – le ordinanze anti-5G di alcuni Comuni mostrano che siamo fuori strada. Parliamo di un’infrastruttura a prova di futuro. Le aziende sono pronte a prendersi la responsabilità dello sviluppo delle proprie reti. Certo, la velocità con cui scaricare a terra progetti e investimenti è fondamentale per la digitalizzazione che, a sua volta, abbiamo visto essere prioritaria per il Paese. La permessistica però è un problema. Ma per superare questo grande ostacolo nell’immediato un modo c’è”.
Autocertificazione delle aziende
E, dice il manager, “occorre responsabilizzare e dare fiducia alle aziende, attraverso meccanismi di autocertificazione dell’aderenza alle normative. Così si velocizzerebbero i processi infrastrutturali senza derogare al senso di sicurezza e protezione, ma solo attivando il meccanismo della responsabilità e della fiducia”.
Paure irrazionali
Paure irrazionali, quelle di oltre 200 comuni, che “possono essere vinte soltanto ritrovando un senso di fiducia – aggiunge l’ad di Fastweb – Permettiamo l’autocertificazione, poi ben vengano i controlli a campione”.
Autocertificazioni destinate alle aziende che realizzano le reti 5G e in fibra, in modo da invertire l’ordine dei fattori: invece di attendere il via libera dei Comuni, con iter autorizzativi troppo lenti, l’idea di Fastweb è di procedere con autocertificazioni di conformità alle norme, che sarebbero in un secondo momento verificate dalle autorità.
Vedremo a questo punto se le cose cambieranno.
Rete unica superata
Secondo Calcagno, inoltre, come già ribadito più volte in passato, il tema della rete unica (o forse sarebbe meglio dire ‘unitaria’) è un falso problema. “Nel merito ho sempre detto che ci vuole concorrenza infrastrutturale e la nostra rete è la dimostrazione che per quanto ci riguarda la concorrenza continuerà a esistere, sempre”, dice l’ad, che sottolinea il contrasto fra l’idea di coprire l’Italia con la fibra fino a casa e la necessità di accelerare il rollout della banda ultralarga nelle aree bianche. “L’Fwa rappresenta a nostro modo di vedere la soluzione dei problemi”. Insomma, l’Fwa insieme al 5G è la soluzione dei problemi secondo Alberto Calcagno, che in questo modo punta a colmare in tempi rapidi il gap di copertura di cui soffre il paese.
5G FWA e alfabetizzazione: l’impegno di Fastweb per l’emergenza