Il G20 e le decisioni prese
Il G20 delle finanze di Venezia si è concluso con più di una buona notizia. Tra il dire e il fare sappiamo bene che c’è di mezzo il mare, come dice il proverbio, ma la sensazione è che almeno la strada giusta del confronto è stata presa, ora bisogna attendere le scelte sulle misure più idonee e soprattutto i risultati.
Da una parte l’impegno dei Paesi del G20 nel contrasto ai cambiamenti climatici e principalmente nella riduzione delle emissioni di diossido di carbonio o CO2, dall’altra l’accordo generale su una tassazione delle multinazionali che parta da un’aliquota base del 15%.
Ovviamente, all’interno di ogni accordo di massima continueranno confronti e discussioni, anche aspre, tra posizioni diverse, ma l’obiettivo deve essere lo stesso per tutti: la decarbonizzazione è difficile e costosa, ma necessaria e ognuno dovrà fare la sua parte; una fiscalità internazionale più equa e condivisa è l’unica via per ridurre le disuguaglianze e redistribuire le risorse per una crescita più forte e duratura.
Clima che cambia e misure di contrasto
Riguardo al clima, ha dichiarato il segretario di Stato al Tesoro Usa, Janet Yellen, intervenendo al summit veneziano, il contrasto ai cambiamenti sarà lungo, complesso e costoso: “Richiederà grandi investimenti e scelte politiche difficili”.
La decarbonizzazione va incentivata e promossa con maggiore decisione da parte degli Stati e dei Governi, ha ricordato la Yellen, secondo quanto riportato da RaiNews24, perché la politica è fondamentale come leva interna per dar vita a strategia e nuovi piani di azione per giungere ad un sistema a zero emissioni.
“La politica e i Governi dovrebbero avere come unico obiettivo comune il taglio delle emissioni inquinanti – ha affermato la Yellen – e per farlo devono sfruttare sussidi e tassazioni più coraggiose”.
Due le aree in cui il lavoro del G20 è centrale per accelerare questa transizione ecologica: un maggior volume di dati su cui contare e la trasparenza nei bilanci relativi alle emissioni inquinanti. Il G20 potrebbe inoltre svolgere il ruolo di forum preferenziale in cui confrontarsi e prendere decisioni su piani e strumenti da impiegare nella lotta ai cambiamenti climatici.
Nuovo pacchetto UE sul clima
Sempre sul tema è intervenuto anche Paolo Gentiloni, Commissario europeo agli economici, che ha annunciato per questi giorni l’arrivo di un nuovo maxi-pacchetto di interventi dell’Unione europea su clima e CO2.
La proposta, ha aggiunto Gentiloni, verterà su tre punti chiave: l’estensione del trading di CO2 a più settori, la revisione sulla direttiva europea sulla tassazione energetica, un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere più rigoroso ed efficace.
Tassazione multinazionali
Altro grande passo in avanti è quello compiuto dai Paesi del G20 sul tema della tassazione delle multinazionali e quindi di una riforma della fiscalità internazionale.
L’obiettivo che è emerso dagli accordi è fare un modo che l’aliquota minima sia almeno del 15%.
Da stime preliminari e approssimative, il gettito aggiuntivo atteso a livello mondiale con una misura del genere sarebbe di 150 miliardi di dollari.
Il ministro francese delle Finanze, Bruno Le Maire, ha già dichiarato di volersi battere per un’aliquota ben maggiore del 15%.
Un punto di partenza per cambiare il sistema e un modo valido per tagliare le gambe all’insana corsa al ribasso sulla tassazione e per garantire una più equa redistribuzione delle risorse per creare una base finanziaria per le nostre comunità, ha invece affermato il ministro tedesco delle Finanze, Olaf Scholz.