La metamobility
Non è propriamente una visione del futuro, ma più un’integrazione efficace di qualcosa che c’è già, ma che trova impiego in settori diversi da quello dell’automobile: al CES 2022 di Las Vegas (5-7 gennaio) è stata annunciata una nuova idea di mobilità, in cui dispositivi smart, robot e software interagiscono tra loro e con i passeggeri a bordo di un veicolo per offrire una nuova gamma di servizi personalizzati.
Si tratta della metamobilità o metamobility, che secondo la casa automobilistica Hyundai Motor dovrebbe migliorare sensibilmente l’esperienza di guida e di mobilità: che sarà più intelligente, sostenibile e automatizzata, in grado di interconnettersi con diversi ecosistemi tecnologici.
La robotica avanzata, l’intelligenza artificiale e le reti 5G consentiranno di realizzare ed offrire ai consumatori un mobility network di nuova concezione, dove gli esseri umani sono connessi con oggetti, infrastrutture e software, per il secondo concetto illustrato al Consumer Electronics Show di quest’anno: la Mobility of Things (MoT).
Queste due dimensioni tecnologiche, metamobility e MoT, sono tra loro perfettamente integrabili.
Mobility of Things tra robot e logistica 4.0
Attraverso la metamobility un veicolo si può trasformare in uno spazio di lavoro e studio, ma anche in una sala per l’intrattenimento, con schermi e piattaforme di 3D gaming.
L’auto in questione, inoltre, parcheggiata all’esterno di un impianto produttivo automatizzato 4.0 sarebbe perfettamente in grado di connettersi con tutti i sistemi e la robotica interni, monitorando i processi e offrendo anche la possibilità di intervenire per gestire diverse situazioni.
Tra queste c’è l’opzione di connettersi con unità robotiche autonome, o moduli operativi autonomi, i Plug & Drive (PnD), piattaforme mobili pensate per la logistica, dotate di una ruota centrale, in cui si combinano sterzo, freni e sospensioni smart a trazione elettrica, telecamere e sensori lidar per la guida autonoma.
Il concept Mobility of Things o MoT dovrebbe consentire in ultima analisi il movimento autonomo di oggetti tradizionalmente inanimati, sia in una fabbrica, sia in un centro commerciale, sia volendo a casa propria.
Di non poco conto due problemi che emergono chiaramente da questo tipo di visione: la cybersecurity degli impianti e della stessa automobile, che potrebbero essere oggetto di attacchi informaci di varia natura, soprattutto dalla seconda verso i primi; la protezione dei dati personali, che vanno a finire di fatto nel processo continuo di data car sharing e della data mobility, a cui va assicurata la massima attenzione in termini di soluzioni di protezione e di regolamentazione.
Dalla Turchia arriva la Use-case-Mobility
Al CES 2022 sarà presentato oggi anche il nuovo marchio della mobilità ad alto contenuto tecnologico Togg, frutto della joint venture tra Anadolu Grubu, BMC Otomotiv, Turkcell, Zorlu e Unione delle camere e delle borse merci della Turchia (Tobb).
L’obiettivo dichiarato da Togg è arrivare a produrre almeno un milione di vetture, su cinque modelli complessivi di veicoli elettrici a guida autonoma, entro il 2030.
Il nuovo concetto di mobilità immaginato in Turchia, progettato in collaborazione con la torinese Pininfarina, è definito “Use-case Mobility” e dovrebbe offrire funzionalità elettriche, autonome, connesse, integrando il tutto in un unico ecosistema tecnologico e di servizi, incentrato sui passeggeri e in grado di esprimere empatia verso gli umani a bordo.
Nasce la Sony Mobility
Altra rilevante novità per il settore della mobilità è l’entrata in scena della Sony. Dopo la concept car presentata due anni sempre al CES, quest’anno sarà la volta del SUV Vision-S o Vision-S02, con due motori elettrici, diversi schermi interni per l’infotainment e tutto il necessario per la guida assistita avanzata (telecamere, sensori, Lidar).
Per esplorare ancora più in profondità l’universo della mobilità ad alto contenuto tecnologico, la celebre società giapponese darà vita entro la prossima primavera alla nuova unità Sony Mobility.
Indy Autonomous Challenge, sfida tra monoposto a guida autonoma
Al CES di quest’anno presentati anche alcuni bolidi che sfrecciano nel campionato Indycar, in cui gareggiano solo monoposto a guida autonoma, l’Indy Autonomous Challenge, sfida per 9 team provenienti da otto Paesi e 19 università.
Il 7 gennaio, presso il Motor Speedway locale, si terrà una gara dimostrativa tra queste vetture ultratecnologiche.