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AIIP: la proposta di Ofcom UK per un WiFi più potente, grazie alla banda alta 6 GHz, sia un modello per l’Italia e l’Europa

L’Associazione Italiana Internet Provider accoglie con favore la proposta dell’Autorità britannica delle comunicazioni (Ofcom) di consentire, entro la fine del 2025, l’utilizzo per il Wi-Fi di nuova generazione della banda di frequenze c.d. “upper 6 GHz”.

Questa proposta, pubblicata il 13 febbraio e ora in consultazione, rappresenta un passo concreto verso un’allocazione più efficiente dello spettro, che porterà ad un trasversale aumento della qualità del Wi-Fi a beneficio dei cittadini e delle imprese britanniche.

Zorzoni ‘Così si ottimizza lo spettro’

“Mentre il Regno Unito dimostra leadership, adottando un approccio pragmatico che massimizza i benefici per gli utenti, l’Europa rimane impantanata in discussioni teoriche e spesso pretestuose”, commenta il Presidente Giovanni Zorzoni.

La possibile domanda di spettro per il 5G, in nome della quale è stata fino ad ora paralizzata in Italia e UE l’apertura al Wi-Fi della banda alta dei 6 GHz, appare sempre più incerta, con dati che dimostrano un rallentamento nella crescita del traffico mobile e una riduzione degli investimenti da parte degli operatori mobili.

Al WiFi serve più spettro

“Al contrario – aggiunge Zorzoni – la necessità di più spettro per il Wi-Fi è evidente: la connettività nelle case, nelle aziende e nei luoghi pubblici dipende sempre più da reti Wi-Fi performanti, e il Wi-Fi 6E e la sua evoluzione Wi-Fi 7 tribanda, necessitano di risorse adeguate per esprimere il loro pieno potenziale”.

FWA soluzione accessoria rispetto alla fibra

L’Associazione sottolinea inoltre che l’FWA (Fixed Wireless Access, una tipologia di connessione che utilizza le onde radio) spesso usato come giustificazione per l’assegnazione di più spettro al cosiddetto 5G, è una soluzione accessoria e temporanea rispetto alla fibra ottica e che, in ogni caso, anche le linee FWA si gioveranno di un Wi-Fi più performante: “il traffico FWA viene comunque scaricato su Wi-Fi all’interno delle abitazioni e delle aziende; la capacità delle reti Wi-Fi di gestire elevati volumi di dati in ambienti densi rimane quindi un collo di bottiglia comune per tutte le connettività ad alte prestazioni, FWA inclusa”.

Il Regno Unito ha inoltre aperto alla possibilità di utilizzare il Wi-Fi a potenza più elevata in esterno, fino a 36 dBm tramite sistemi AFC (Automated Frequency Coordination), come già avviene negli Stati Uniti e in Canada. “Questa innovazione potrebbe avere enormi benefici anche per l’Italia, migliorando la connettività in ambienti complessi come campus universitari, aree industriali, porti e stadi” aggiunge il Presidente.

AIIP, L’esempio Uk sul WiFi va seguito

AIIP auspica che l’Europa, e in particolare l’Italia, abbandonino le esitazioni e seguano rapidamente la strada tracciata da Ofcom. Lasciare la discussione in mano ai soli operatori mobili, che tra l’altro da anni promettono grandi investimenti sul 5G, non concretizzatisi, rischia di prolungare l’attuale paralisi, deleteria non solo per i cittadini ma anche per la competitività del nostro tessuto imprenditoriale. “L’UE non può permettersi di perdere ulteriore terreno rispetto ad altri Paesi che hanno già liberalizzato questa banda per il Wi-Fi, garantendo innovazione e competitività alle loro economie”.

Infine in Italia, dove con i piani BUL e PNRR lo Stato ha investito oltre 7,5 miliardi di euro in reti ultrabroadband principalmente basate su fibra ottica, “è necessario al più presto permettere che il potenziale di questi investimenti, con velocità a 1 Giga e oltre, possa essere effettivamente e pienamente sfruttato nelle case e imprese italiane, attraverso reti Wi-Fi di pari prestazioni”.

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