A luglio 2016 l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) ha diffuso due rapporti rispettivamente sull’innovazione tecnologica in ambito energetico e sulle morti dovute all’inquinamento legato alla generazione di energia e al suo consumo.
Il Rapporto sulle prospettive delle tecnologiche energetiche (“ETP-Energy Technology Perspectives 2016”) è stato presentato in Italia dall’Enea lo scorso 12 luglio ed è un documento focalizzato sulle soluzioni energetiche delle smart cities e dei contesti urbani.
Secondo le stime dell’Agenzia, oltre la metà della popolazione mondiale e l’80% della ricchezza sono concentrate nelle città, che rappresentano i due terzi della domanda globale di energia e sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di CO2. Senza cambi di rotta rispetto alle politiche attuali, queste cifre sono destinate a crescere entro il 2050: la domanda di energia delle città e le emissioni di CO2 correlate aumenteranno rispettivamente del 70% e del 50%.
Ma è proprio nelle città che risiede il potenziale di riduzione delle emissioni di CO2, che potrebbe essere del 70%, con effetti positivi sulla qualità dell’aria e sulla salute. Nello scenario migliore, l’Agenzia prevede 1 miliardo di veicoli elettrici in circolazione e un uso del trasporto pubblico più che raddoppiato al 2050.
L’introduzione di un mix diversificato di tecnologie energetiche in ambito urbano consentirà di ridurre del 30% la domanda di energia primaria e del 70% le emissioni alla metà di questo secolo, diminuendo di due terzi l’intensità carbonica, ovvero le emissioni per unità di PIL.
Il contributo maggiore potrebbe derivare da efficienza energetica (38%) e rinnovabili (32%). Tra le tecnologie più mature da promuovere in città, il rapporto cita i tetti solari, che da soli possono coprire fino al 32% della domanda di energia urbana pari al 17% di quella totale al 2050 , le pompe di calore, le reti di teleriscaldamento e la valorizzazione energetica dei rifiuti, mettendo in evidenza alcuni vantaggi chiave: accessibilità, sicurezza, capillarità della fornitura (microgrid) e il ruolo attivo del cittadino come nuovo produttore e non più solo consumatore di energia, il cosiddetto prosumer.