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AI, soltanto il 6,2% delle imprese italiane la usa

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L'Italia investe ancora troppo poco nello sviluppo dell'Intelligenza artificiale, che tra l'altro è poco diffusa nel mondo delle aziende in particolare nelle Pmi.

Intelligenza artificiale ancora molto poco diffusa in Italia. Per quanto in crescita, secondo dati Istat del 2021, soltanto il 6,2% delle aziende italiane con almeno 10 addetti ha integrato soluzioni basate sull’IA, con una netta prevalenza delle grandi (24,3%), mentre la percentuale scende al 5,4% per le piccole imprese tra 10 e 49 addetti. In altre parole, l’IA è praticamente sconosciuta nel segmento delle nostre PMI. E’ quanto emerge in sintesi dal white paper di Anitec Assinform appena pubblicato.

Ed è per invertire questo trend che il Governo italiano vuole puntare sullo sviluppo della nuova tecnologia, con un fondo d’investimento ad hoc e organizzando gli stati generali dell’AI. Una iniziativa volta anche a censire e raccogliere suggerimenti da parte delle startup del nostro paese impegnate in questo ambito.

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Diffusione dell’AI ancora ridotta

Secondo il rapporto ‘Il Digitale in Italia 2023’, infatti, il mercato italiano dell’Ai ha raggiunto 435 milioni nel 2022 e per il 2023 si prospetta un valore di 570 milioni, con l’intelligenza artificiale che dal 2020 a oggi ha visto una crescita del 128% del suo valore. Ma, nonostante ciò, la diffusione della tecnologia tra le aziende italiane, in particolare nel segmento delle Pmi, è ancora ridotta, con solo il 6,2% delle aziende italiane che ha integrato soluzioni basate sull’AI, con i settori del banking, telecomunicazioni e media a guidare la crescita.

Una carenza che, secondo Anitec-Assinform, può essere attribuita a una serie di fattori, tra cui la mancanza di consapevolezza delle potenzialità dell’AI; la percezione che sia una tecnologia troppo complessa o inaccessibile; una formazione accademica spesso troppo teorica e poco orientata alle esigenze concrete delle imprese.

“Dell’intelligenza artificiale se ne parla tanto, forse troppo, con tutti o quasi tutti che hanno l’AI sulla bocca, ma non tutti l’hanno nella testa. Noi siamo convinti che si debba parlare di IA soprattutto con le aziende, perché possono godere dei risultati che porta”, ha spiegato Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform. “Con il nostro White Paper abbiamo voluto fornire un quadro delle applicazioni e degli sviluppi di questo abilitatore digitale, ma per sfruttarne le potenzialità servono investimenti mirati verso che produce sviluppo e ricchezza”, ha concluso.

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