L’Unione Europea non ha bisogno di ulteriori regole per l’Intelligenza Artificiale. Lo ha detto Roberto Viola, direttore generale della DG Connect della Commissione Ue in una intervista e Euronews, nella quale ha fatto il punto della situazione sullo sviluppo del tech e sulle priorità per il nuovo esecutivo.
Viola sottolinea le difficoltà per l’Unione Europea di mantenere un ruolo di guida e di punta nel settore tecnologico, alle prese con una rivoluzione digitale assai complessa, in particolare in ambito come la regolazione, l’intelligenza artificiale e la cybersecurity.
Tech Ue
Viola è al timone della DG Connect dal lontano 2015, e può vantare un dottorato in ingegneria elettronica. Prima di sbarcare Bruxelles, è stato segretario generale dell’Agcom, e ha lavorato in diversi organismi regolatori europei.
Alla vigilia della formazione del nuovo esecutivo europeo, Viola ragiona sulle sfide future dell’Europa digitale.
Quali sono le priorità per la nuova Commissione?
“La nuova Commissione interviene in un momento cruciale per l’Europa – ha detto Vila a Euronews – Ci troviamo di fronte a un panorama internazionale complesso, con conflitti ai nostri confini e incertezze sul futuro della nostra economia e competitività. I principali eventi globali stanno influenzando la politica in tutto il mondo, il che avrà un impatto anche sull’Europa.
La tecnologia è diventata centrale per la nostra strategia industriale, la competitività e gli sforzi per raggiungere la sostenibilità. Ad esempio, abbiamo bisogno di tecnologie avanzate per batterie, pannelli solari e una distribuzione di energia alternativa più efficiente.
Tutto ciò implica nuovi materiali, intelligenza artificiale e digitalizzazione delle reti energetiche. Esiste una connessione fondamentale tra il miglioramento del controllo dei nostri sistemi energetici e l’aumento della digitalizzazione di tali sistemi”.
AI, garantire la concorrenza
Cosa c’è ancora da fare nel campo dell’Intelligenza Artificiale? “E’ un ambito dinamico in rapida evoluzione – ha aggiunto Viola – è cruciale accrescere la concorrenza e la produttività”.
Per progredire ulteriormente, aggiunge, “l’Europa deve investire in infrastrutture informatiche di alto livello per sviluppare algoritmi all’avanguardia. Costruire un ecosistema attorno a queste infrastrutture, ciò che chiamiamo fabbriche di IA, favorirà la collaborazione tra startup, ricercatori e settori affermati per guidare l’innovazione. È inoltre fondamentale che le PMI e le aziende più piccole adottino l’IA. Mentre l’IA continua a svilupparsi, dobbiamo garantire che le normative siano semplici ma efficaci nel salvaguardare i cittadini”.
AI, le regole ci sono
“Non credo che siano necessarie ulteriori normative sull’IA. Ora abbiamo l’AI Act, che è una legge molto completa che ora deve essere applicata”, sottolinea Viola, “Insieme alle altre parti del regolamento europeo: il Digital Services Act (DSA), il Digital Markets Act (DMA) e il Data Act, formano le regole abilitanti dell’Europa per il futuro. Per il momento, penso che la priorità dovrebbe essere l’applicazione delle regole esistenti”.
Le regole devono poi essere applicate in modo armonizzato e standard a livello internazionale, aggiunge, ricordando il lavoro a stretto contatto con l’AI Safety Office americano, con Uk, Giappone, Corea e Canada per creare una colazione di pari. Nonché l’impegno con il G7 per la regolazione.
In cima all’agenda Ue, oltre all’organizzazione dell’AI Office, anche la cybersecurity e il quantum computing.