AI per lo screening del cancro al seno. Prima di approfondire il tema, è bene snocciolare alcuni numeri. Secondo un report dell’American Cancer Society, visibile su A Cancer Journal for Clinicians, nel 2024 si prevede che negli Stati Uniti si verificheranno 2.001.140 nuovi casi di cancro (con 611.720 decessi). Rispetto al passato la mortalità è diminuita (restando in Usa, dal 1975 al 2019 si è ridotta del 58%, passando da 48 decessi per 100mila donne a 27 per 100mila), ma non bisogna abbassare la guardia.
Proprio qui si inserisce il ruolo dell’AI per lo screening del cancro al seno. Parliamo di “un metodo di AI interpretabile, denominato AsymMirai, che ci permette di prevedere il cancro al seno dalle mammografie da 1 a 5 anni in anticipo”, ammette Jon Donnelly, software developer presso la Duke University (Stati Uniti) e autore della ricerca (da cui emerge anche l’importanza clinica legata all’asimmetria del seno) pubblicata su Radiology.
Modelli predittivi per la cura del tumore
Lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario è certamente il modo migliore per individuare il cancro al seno. Ciò nonostante, resta poco chiaro prevedere – esclusivamente mediante lo screening – quali donne svilupperanno il cancro al seno.
Così lo studio in materia di sanità digitale ha messo a confronto 210.067 mammografie provenienti da 81.824 pazienti nell’Emory Breast Imaging Dataset (Embed) dal gennaio 2013 al dicembre 2020, ricorrendo a differenti modelli – tra i quali il modello predittivo AsymMirai – dimostrandone in tutti i casi l’accuratezza.
I risultati della ricerca sull’AI per lo screening del cancro al seno hanno poi confermato la rilevanza clinica dell’asimmetria del seno, evidenziando che proprio tale asimmetria bilaterale potrebbe essere impiegata, nei prossimi anni, come marcatore di imaging per il rischio di tumore. “Possiamo prevedere, con sorprendente precisione, se una donna svilupperà il cancro nei prossimi 1-5 anni basandoci soltanto sulle differenze localizzate tra il tessuto del seno sinistro e destro”, puntualizza Donnelly.
Screening mammografico supportato dall’AI
Dagli Stati Uniti all’Europa. Anche qui i dati preliminari dello studio svedese “Masai” (Mammography screening with artificial intelligence), pubblicato su Lancet Oncology suggeriscono che l’intelligenza artificiale può rivelarsi un alleato più che valido nello screening mammografico per il tumore al seno, consentendo di identificare eventuali tumori con la stessa precisione della lettura standard effettuata da due radiologi.
La ricerca ha preso in esame oltre 80mila donne tra i 40 e gli 80 anni d’età, sottoposte a mammografia tra aprile 2021 e luglio 2022 in quattro centri svedesi. Le partecipanti sono state suddivise in due gruppi: in metà dei casi è stata approntata la procedura standard (l’analisi da parte di due radiologi); nell’altra metà, lo screening è stato supportato dall’AI (e poi rivisto da uno o più radiologi).
Quest’ultima tipologia di screening ha mostrato un tasso di osservazione del cancro pari a 6 donne su mille (5 su mille con la doppia lettura standard). Inoltre, i radiologi che hanno potuto contare sul sostegno dell’intelligenza artificiale sono riusciti ad eludere 36.886 “letture” rispetto ai colleghi del team di controllo (46.345 letture contro 83.231). Con una sensibile riduzione (44%) del carico di lavoro per gli specialisti.