Analisi

AI, il framework di Papa Francesco: “Per la governance ascoltare tutti”. Anche i ‘calcolati’

di |

In una lettera al Presidente Macron in occasione del vertice di Parigi sull'Intelligenza Artificiale, il Papa lancia il suo monito: 'Nei dibattiti sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, si dovrebbe tenere conto della voce di tutte le parti interessate, compresi i poveri, gli emarginati e altri che spesso rimangono inascoltati nei processi decisionali globali'.

Un Papa che parla ai calcolati. Francesco volle subito impossessarsi della nuova sfera pubblica, dove si giocavano le sorti di miliardi di persone, l’infosfera, diventando un cittadino digitale. Le sue apparizioni in Vaticano con il tablet o lo smartphone in mano non erano esibizioni vezzose di chi vuol farsi vedere alla moda, ma la dichiarazione di essere parte di quel gorgo che sta riclassificando le condizioni di vita dell’umanità.

Già con la sua enciclica forse più celebre, la Laudato Sì, cominciò a ragionare del ruolo della scienza come variabile antropologica, una scienza che deve includere e non discriminare, integrare e non selezionare, risolvere e non aggravare i nodi del pianeta, a cominciare dall’ambiente.

La lettera del Papa a Macron in occasione del vertice di Parigi sull’Intelligenza Artificiale

Ma forse la sua testimonianza più matura come pastore dei calcolati, la possiamo rintracciare proprio nell’ultimo documento che ha elaborato sull’intelligenza artificiale che viene qui pubblicato.

Si tratta dell’indirizzo di saluto al vertice convocato a febbraio a Parigi da Macron proprio sulle modalità di governo dei processi tecnologici. In quel testo, rifuggendo da ogni vuota retorica quale la bolsa formula di mettere l’uomo al centro, il Pontefice venuto dalla fine del mondo, come si presentò egli stesso, fa un’affermazione forte, che apre uno spiraglio alla possibilità di gestire e controllare lo sviluppo tecnologico.

Scrive infatti Francesco, richiamando un suo precedente messaggio al G7 che si tenne in estate in Italia sugli stessi temi “…avviare un percorso politico volto a proteggere l’umanità contro un uso dell’intelligenza artificiale che «limiti la visione del mondo a realtà esprimibili in numeri e racchiuse in categorie preconfezionate, estromettendo l’apporto di altre forme di verità e imponendo modelli antropologici, socio-economici e culturali uniformi».

Calcolanti e calcolati

E’ proprio questo il centro della contrapposizione che oggi divide i calcolanti dai calcolati: la volontà dei primi (detentori del potere di calcolo) di subordinare i secondi (semplici utenti del potere di calcolo) ad un determinismo tecnologico che non avrebbe alternative. Il Papa non ipotizza nessun rallentamento o immaginifici ritorni al passato, ma chiede di procedere allargando il campo dei protagonisti e estendendo la gamma delle opzioni teoriche e tecnologiche. La sfida è proprio l’idea di un unico e uniforme pensiero calcolante che omologherebbe ogni categoria logica umana ad una semplice sequenza preconfezionata.

Il calcolo non è neutro, e tanto meno determinato, ma rimane una visione sensibile alle pressioni sociali. Una posizione che cambia radicalmente la prospettiva culturale dell’innovazione e che rimarrà una delle eredità più dense del suo pontificato.

Il conclave si dipanerà intorno al tema dell’AI

Non pensiamo di sbagliare a ritenere che attorno a questo tema – come l’autorità morale della chiesa possa interloquire con un progresso tecnologico che sta toccando aspetti vitali dell’evoluzione della specie e generando poteri transumani nella progettazione della stessa vita – si dipanerà il conclave. Il prossimo successore di Pietro non potrà non avere una bussola precisa su questo tema.

Anche perché Francesco ha lasciato una piattaforma molto precisa e chiara. Nello stesso documento che abbiamo citato lui aggiungeva «nei dibattiti sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale, si dovrebbe tenere conto della voce di tutte le parti interessate, compresi i poveri, gli emarginati e altri che spesso rimangono inascoltati nei processi decisionali globali».

Papa Francesco paladino dell’open source

Non una semplice petizione di principio ma un forte richiamo a condividere, mediante pratiche di open source, quelle risorse comuni che sono appunto i risultati della ricerca digitale e l’uso dei dati. Sono proprio i due scogli su cui lo scontro fra le due sponde dell’atlantico sta radicalizzandosi: proprietà contro società. E’ il dilemma che ha posto direttamente il vice presidente americano J.D. Vance venendo in Europa, sostenendo quanto l’accoppiata Trump-Musk simboleggia: il primato delle imprese americane. Il papa ha chiaramente contrapposto a questa visione non una elegia bucolica di buoni sentimenti, ma una strategia alternativa, che ha persino la forza di essere oggi considerata la più efficiente: la condivisione nella ricerca e nell’uso e perfezionamento delle soluzioni.

Jacques Maritain: L’amore vale più dell’intelligenza

Per la prima volta, è forse questo il messaggio più lucido e rivoluzionario di quel viandante che ha lasciato impronte profonde, che il buono diventa anche efficacie. E Francesco ce lo ha fatto sapere quando, nella stessa pagina in cui parlava di intelligenza artificiale aggiungeva “A tutti coloro che parteciperanno al vertice di Parigi, chiedo di non dimenticare che è solo dal “cuore” dell’uomo che proviene il senso della sua esistenza” (cfr. Blaise Pascal, Pensieri). Invito ad accogliere come assiomatico il principio espresso così elegantemente da un altro grande filosofo francese, Jacques Maritain: «L’amore vale più dell’intelligenza» (Jacques Maritain, Riflessioni sull’intelligenza, 1938). I vostri sforzi, cari partecipanti, sono un esempio brillante di una sana politica che vuole inscrivere le novità tecnologiche in un progetto volto al bene comune per «aprire la strada a opportunità differenti, che non implicano di fermare la creatività umana e il suo sogno di progresso, ma piuttosto di incanalare tale energia in modo nuovo» (Laudato si’, n. 191).”

Un indirizzo non eludibile, dettagliatamente espresso, con tanto di citazioni e autori: il bene, il cuore, oggi non è solo un sentimento ma una strategia alternativa sul mercato tecnologico.

Così il vangelo torna a fare scandalo.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz