L’Unione Europea ha annunciato i vincitori della “Large AI Grand Challenge” lanciata all’inizio di quest’anno nel tentativo di accelerare il ritmo dell’innovazione interna da parte dei produttori di modelli di intelligenza artificiale su larga scala. Quattro startup si divideranno 1 milione di euro di premio in denaro e, cosa forse ancora più importante, 8 milioni di ore GPU per addestrare i loro modelli su un paio di supercomputer HPC (High Performance Computing) nei prossimi 12 mesi. Tra questi c’è anche Leonardo.
La Commissione ritiene che ciò consentirà loro di ridurre i tempi di formazione modello “da anni a settimane”. Le quattro startup vincitrici sono la fintech francese Lingua Custodia, che elabora documenti finanziari utilizzando l’elaborazione del linguaggio naturale, la startup belga Textgain, che utilizza l’elaborazione dei testi ma si concentra sull’analisi di dati non strutturati, come il monitoraggio delle chat dei social media per l’incitamento all’odio, la startup lettone Tilde, un altro specialista linguistico che si concentra sulle lingue balto-slave, offrendo traduzione automatica e chatbot basati sull’intelligenza artificiale nelle lingue di destinazione; e la portoghese Unbabel, che unisce la traduzione automatica con l’esperienza di madrelingua e l’applicazione dell’intelligenza artificiale per casi di utilizzo del servizio clienti e della produttività per i clienti aziendali.
La Commissione ha affermato che l’AI Challenge ha ricevuto un totale di 94 proposte. Al termine del periodo di formazione, l’UE si aspetta che tutti i vincitori rilascino i modelli sviluppati con una licenza open source per uso non commerciale o pubblichino i risultati della ricerca.
Leonardo è protagonista dello scenario HPC
L’UE ha presentato un piano per espandere l’accesso delle startup all’hardware di supercalcolo del blocco tramite il discorso sullo stato dell’unione della presidente Ursula von der Leyen lo scorso autunno, affermando all’epoca che l’obiettivo era promuovere “startup di intelligenza artificiale etiche e responsabili”. L’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (nota anche come EuroHPC JU) ha attualmente otto supercomputer operativi (nove acquistati), e due dei quali forniranno l’assegnazione di 8 milioni di ore GPU ai quattro vincitori: vale a dire, Lumi con sede in Finlandia e Leonardo in Italia (che sono entrambi supercomputer HPC pre-esascala).
Lavorare all’infrastruttura
Questa manciata di startup europee che costruiscono modelli di intelligenza artificiale su larga scala non saranno le prime ad avere un assaggio di ciò che l’hardware HPC può fare. Il produttore francese di modelli di intelligenza artificiale Mistral ha preso parte a una prima fase pilota della fornitura di supercalcolo l’estate scorsa, utilizzando proprio il nostro Leonardo per “eseguire alcuni piccoli esperimenti”. L’iniziativa EuroHPC ha finora fornito una certa capacità anche agli operatori commerciali. Tuttavia, la domanda per i supercomputer in genere supera di gran lunga l’offerta, quindi le startup di intelligenza artificiale vengono essenzialmente messe in prima fila. La Commissione ha riconosciuto la necessità di riconfigurare e riorganizzare l’infrastruttura HPC per l’era dell’intelligenza artificiale generativa. Ecco perché, a gennaio, ha annunciato un pacchetto di misure di “innovazione AI” con proposte per l’aggiornamento dei supercomputer e la creazione di un livello di supporto per migliorare l’accessibilità, in modo che le startup dell’intelligenza artificiale possano sfruttare più facilmente l’infrastruttura.