La consultazione sui modelli di IA per finalità generali (GPAI)
Tutti gli stakeholder continentali sono invitati a partecipare alla consultazione aperta dall’Ufficio europeo sull’AI finalizzata alla stesura di un codice di condotta per l’intelligenza artificiale di uso generale (GPAI), per lo sviluppo di modelli affidabili e sicuri in conformità con l’AI Act.
C’è tempo fino al 10 settembre 2024 per definire nel dettaglio le regole a cui dovranno attenersi i provider GPAI (General-purpose artificial intelligence), tra cui Google, OpenAI e Microsoft, in base a quanto previsto dalla prima legge sull’intelligenza artificiale voluta da Bruxelles.
Il codice, che l’Unione europea prevede di finalizzare entro aprile 2025 (per poi entrare in vigore dal 2 agosto 2025), si occuperà della trasparenza, delle norme relative al copyright, dell’identificazione e della valutazione dei rischi, dell’attenuazione e della gestione interna degli stessi.
Tre le sezioni in cui è suddivisa la consultazione:
- trasparenza e disposizioni relative al copyright dei modelli GPAI;
- modelli GPAI con rischio sistemico: tassonomia, valutazione e mitigazione del rischio;
- revisione e monitoraggio dei codici di condotta per i modelli GPAI.
Il modulo per partecipare
Sulla base delle osservazioni raccolte, verrà sviluppata una bozza iniziale del Codice di condotta. Sarà cura dell’AI Office, l’unità della Commissione che coordina l’implementazione dell’AI Act, guidata dall’italiana Lucilla Sioli, di pubblicare i risultati della consultazione.
La consultazione è disponibile in inglese e le risposte possono essere inviate tramite questo modulo nell’arco di sette settimane.
L’AI Act, ricorda la Commissione europea in una nota, entrerà in vigore il primo agosto (ma sarà applicato gradualmente tra il 2 febbraio 2025 e il 2 agosto 2027).
In caso di violazione della legge, l’eventuale sanzione per i fornitori di modelli IA a scopi generali prevede fino a 15 milioni di euro o fino al 3% del fatturato e si applicherà dopo 24 mesi.
L’obiettivo primario è proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dai sistemi di IA ad alto rischio, promuovendo nel contempo l’innovazione e assicurando all’Europa un ruolo guida nel settore.