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AI, il tasso di adozione delle aziende balza al 72%. Gli Investimenti maggiori? Sulla riduzione dei costi delle risorse umane

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Per lo studio “The state of AI in early 2024” condotto su oltre 1400 persone la funzione in cui la maggior parte degli intervistati riferisce di aver registrato una riduzione dei costi è quella delle risorse umane.

Il 65% delle organizzazioni utilizzano regolarmente l’IA generativa, quasi il doppio rispetto a dieci mesi fa.

Lo rivela il nuovo studio “The state of AI in early 2024: Gen AI adoption spikes and starts to generate value” a cura di McKinsey & Company su un analisi condotta su quasi 1400 persone rappresentanti l’intera gamma di mercati, settori, dimensioni aziendali, specializzazioni funzionali e ruoli.

AI: aumenta il tasso di adozione

Negli ultimi sei anni, spiega il report, l’adozione dell’IA da parte delle organizzazioni intervistate era intorno al 50%. Quest’anno, l’indagine il dato è balzato al 72%. Nel 2023 l’adozione dell’IA non aveva raggiunto il 66% in nessun mercato. Quest’anno più di due terzi degli intervistati in quasi tutte le regioni affermano che le loro organizzazioni stanno utilizzando l’IA.  A livello settoriale, l’aumento maggiore dell’adozione si riscontra nei servizi professionali.

La metà degli intervistati afferma che le proprie organizzazioni hanno adottato l’IA in due o più funzioni aziendali, rispetto a meno di un terzo degli intervistati nel 2023.

Dove si stanno concentrando gli investimenti?  

Per quanto riguarda l’uso della Gen AI, la funzione in cui la maggior parte degli intervistati riferisce di aver registrato una riduzione dei costi è quella delle risorse umane. Gli aumenti significativi dei ricavi (superiori al 5%)  sono segnalati nella gestione della supply chain e dell’inventario.

Con riferimento all’IA analitica, gli intervistati riferiscono più spesso di aver riscontrato vantaggi in termini di costi nelle operazioni di assistenza, in linea con quanto rilevato lo scorso anno, e di aver registrato aumenti significativi dei ricavi grazie all’uso dell’IA nel marketing e nelle vendite.

L’adozione dell’IA gen è più diffusa nelle funzioni in cui può creare il massimo valore

Il 65% degli intervistati afferma che le proprie organizzazioni utilizzano regolarmente la Gen AI in almeno una funzione aziendale, rispetto a un terzo dello scorso anno. L’ utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte di un’organizzazione media avviene in due funzioni, il più delle volte nel marketing e nelle vendite e nello sviluppo di prodotti e servizi, oltre che nell’IT.

L’aumento maggiore della sua adozione rispetto al 2023 si registra nel marketing e nelle vendite, dove l’adozione segnalata è più che raddoppiata. Solo due casi d’uso, entrambi nell’ambito del marketing e delle vendite, sono segnalati da almeno il 15% degli intervistati.

La Gen AI si sta facendo strada anche nella vita personale degli intervistati

Rispetto al 2023, è molto più probabile che gli intervistati utilizzino l’IA gen sul lavoro e ancora di più che la impieghino sia sul lavoro che nella vita privata. L’indagine rileva un aumento dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale in tutte le regioni, con i maggiori incrementi in Asia-Pacifico in Cina.

Gli intervistati con i livelli di seniority più elevati, inoltre, mostrano un incremento maggiore nell’uso di strumenti di gen Al rispetto ai loro colleghi di livello manageriale medio. Guardando a settori specifici, gli intervistati che lavorano nel settore dell’energia e dei materiali e nei servizi professionali registrano il maggior incremento nell’uso della gen AI.

Gli investimenti nell’IA gen e nell’IA analitica iniziano a creare valore

Le risposte suggeriscono che, in molti settori, le organizzazioni hanno la stessa probabilità di investire più del 5% del loro budget digitale nell’intelligenza artificiale generativa e nelle soluzioni di intelligenza artificiale analitica non generativa.

Tuttavia, nella maggior parte dei settori, una quota maggiore di intervistati riferisce che le proprie organizzazioni spendono più del 20% in IA analitica rispetto che in IA gen. La maggior parte degli intervistati (67%) prevede che le proprie organizzazioni investiranno maggiormente nell’IA nei prossimi tre anni.

Inesattezza: Il rischio più riconosciuto e sperimentato nell’uso dell’IA gen

Rispetto all’anno scorso, gli intervistati sono più propensi a dichiarare che le loro organizzazioni considerano l’ inaccuratezza e la violazione della proprietà intellettuale come aspetti rilevanti per l’uso dell’IA gen e circa la metà continua a considerare la cybersicurezza come un rischio.

Al contrario, gli intervistati ritengono che le loro organizzazioni non considerino gli aspetti riguardanti la sostituzione dei lavoratori come rischi particolarmente rilevanti e che non stiano aumentando gli sforzi per mitigarli.

In effetti, l’inacuratteza – che può riguardare i casi d’uso in tutta la catena del valore dell’intelligenza artificiale, dai customer journey alla sintesi, fino alla codifica e ai contenuti creativi – è l’unico rischio che gli intervistati sono significativamente più propensi a segnalare le loro organizzazioni stanno lavorando attivamente per mitigarlo rispetto allo scorso anno.

Alcune organizzazioni hanno già sperimentato conseguenze negative dall’uso dell’IA gen, con il 44% degli intervistati che ha dichiarato di averne sperimentato almeno una. Gli intervistati segnalano più spesso l’ inaccuratezza come rischio che ha colpito le loro organizzazioni, seguita dalla cybersicurezza e dalla “spiegabilità”.

Solo il 18% afferma che le proprie organizzazioni dispongono di un Consiglio o di una Board a livello aziendale con l’autorità di prendere decisioni che coinvolgono la governance dell’intelligenza artificiale, e solo un terzo afferma che la consapevolezza dei rischi dell’intelligenza artificiale e i controlli per la mitigazione dei rischi siano tra le competenze richieste ai professionisti tech.

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