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AI. Il Regno Unito chiama Anthropic per trasformare i servizi pubblici. Niente più focus sulla sicurezza

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Londra accelera sull’intelligenza artificiale e annuncia un nuovo accordo con l’americana Anthropic per l’utilizzo dell'AI Cloud per migliorare i servizi pubblici nazionali. C'è un prima e un dopo il discorso di Vance a Parigi ormai: basta con le regole, allinearsi a Washington. Il piano britannico per 'liberare l'AI' passa per le Big Tech e lo smantellamento di ogni vincolo regolatorio.

Cambio di passo della Gran Bretagna, liberare l’AI (con meno regole)

L’Europa voleva cercare la sua strada per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale (AI) sicura, affidabile e in grado di competere con i giganti americani e cinesi nel rispetto dei diritti umani e democratici, ma ormai è sempre più chiaro che questo tentativo stia naufragando.

Oggi sappiamo che c’è un prima e un dopo il discorso del vice presidente degli Stati Uniti, J.D. Vance all’AI Summit di Parigi dei giorni scorsi.

Il tentativo di regolamentare questa tecnologia appartiene al prima, tutto quello che sta accadendo oggi appartiene al dopo. Basta pensare al ritiro della Direttiva sulla responsabilità per l’AI chiesto solo poche ore il ‘dopo’ Vance da parte della Commissione europea.

Oggi il Regno Unito annuncia una nuova collaborazione con l’americana Anthropicper la trasformazione dei servizi pubblici tramite il suo chatbot AI Claude. L’obiettivo ufficiale è migliorare rapidamente il modo in cui i cittadini accedono e interagiscono con le informazioni e i servizi delle amministrazioni pubbliche.

Il Premier Keir Starmer vuole che la Gran Bretagna diventi una superpotenza dell’AI, a partire da un aumento della produttività e dell’efficienza ei servizi pubblici e da un rimodellamento economico sia del mondo imprenditoriale, sia di quello industriale.

Questo si tradurrà in un profondo cambiamento delle politiche nazionali di sviluppo dell’AI: meno regole a tutela della sicurezza delle persone (i diritti di cui sopra) e più attenzione alla cybersicurezza.

Da ‘safety’ a ‘security’, la nuova AI annunciata da Londra con Anthropic

Il dipartimento di Scienza, industria e tecnologia ha cambiato il nome dell’AI Safety Institute in AI Security Institute.

E non è una cosa da poco. Nella lingua anglosassone, safety e security hanno significati nettamente diversisafety è l’insieme di misure e strumenti atti a prevenire o ridurre gli eventi accidentali che potrebbero causare ferite a persone o danni a cose, mentre security è l’insieme delle azioni e degli strumenti in risposta ad una minaccia in atto, derivante da azione dolosa, organizzata cioè proprio allo scopo di arrecare danni.

Nato a ottobre del 2023, su forte impulso del Governo guidato al tempo da Rishi Sunak, l’AI Safety Institute è stato tra i primi organismi nazionali al mondo dedicato completamente alla sicurezza tecnologica, con l’obiettivo di capire a fondo cosa poteva o meno fare ogni modello di AI in termini di minacce e rischi alla sicurezza delle persone, per un suo sviluppo etico e in linea con il diritto nazionale ed internazionale.

Ora tutto questo sarà smantellato a favore di un’attenzione alla sicurezza, sì, ma di natura informatica e infrastrutturale.

Le parole chiave del memorandum tra Londra e Anthropic, la società fondata nel 2021 dai fratelli italoamericani Daniela Amodei e Dario Amodei, pubblicato sul sito del Governo britannico, sono: prosperità economica, miglioramento e innovazione dei servizi pubblici e maggiori opportunità individuali/personali (anche qui, cade l’attenzione sull’approccio sociale, a vantaggio di uno più consumer)

Il decennio britannico AI based

Una strada in fondo già decisa a gennaio di quest’anno, quando lo stesso Starmer dichiarava che l’intelligenza artificiale sarebbe stata utilizzata in tutto il Regno Unito “per dare vita a un decennio di rinnovamento nazionale”.

Si trattava di un nuovo piano nazionale per l’AI, in cui già non si trovavano più parole chiave come: sicurezza, danno, minaccia o umano. Non si tratta di una clamorosa svista, ma di una volontà precisa: ogni riferimento normativo a questi termini crea zavorre e barriere. In realtà le vere minacce agli investimenti e al business sono proprio le regole e alle Big Tech non piacciono le regole.

Un primo esempio è il wallet governativo Gov.UK, in cui i cittadini potranno archiviare i propri documenti personali (in arrivo la prossima estate sembra), sviluppato con l’aiuto di OpenAI.

Allinearsi a Washington, niente bastoni tra le ruote delle Big Tech

Il messaggio è chiaro, per fare crescere l’economi bisogna “liberare l’AI” e per farlo bisogna affidarsi ai giganti tecnologici, allineandosi con Washington.

Come ha sottolineato il Premio Nobel Geoffrey Hinton in un’intervista rilasciata a La Repubblica, il fatto che il Regno Unito non abbia firmato la dichiarazione finale di Parigi insieme agli Stati Uniti, sta a significare solo una cosa sola: “Londra non ha più interesse a governare l’AI”.

Vance ha minacciato gli altri Paesi, facendo capire che se provano a regolamentare il settore e a interferire con le grandi aziende tecnologiche americane ci saranno pesanti conseguenze”, ha affermato Hinton.
L’alleanza tra la Silicon Vallery e Donald Trump è ormai nota a tutti, ora iniziamo a comprenderne le conseguenze politiche ed economiche anche in Europa.

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