Key4biz

AI, i 7 settori che la stanno già sperimentando…non in Italia

intelligenza artificiale

“Così come 100 anni fa l’elettricità ha cambiato quasi ogni cosa così l’intelligenza artificiale trasformerà tutti i settori in cui sarà impiegata”. La metafora calzante è di Andrew Ng, ex Chief Scientist di Baidu, il principale motore di ricerca cinese, che ha deciso di investire massicciamente in AI perché “l’era dell’internet mobile è finita”. Le parole di Ng fanno capire bene come l’intelligenza artificiale sia la nuova chiave di volta dell’industria tecnologica. CBINSIGHTS ha individuato i 7 settori in cui maggiormente si stanno finanziando app che utilizzano l’intelligenza artificiale per svolgere una serie di attività. Per AI si intende la capacità delle macchine di simulare i processi cognitivi umani: dall’apprendimento di contenuti alla loro elaborazione, anche attraverso un processo di auto-correzione.

Studi di avvocati

L’intelligenza artificiale ha un enorme potenziale per ridurre il tempo e migliorare l’efficienza nel lavoro legale. Immaginate un avvocato quanto tempo impiega a leggere faldoni di sentenze e volumi di norme giuridiche. Per ottimizzare il tempo ed evitare l’errore umano importanti studi legali internazionali hanno iniziato a sviluppare proprie piattaforme: quella di “Pinsent Masons” è Term Frame che ha aiutato lo studio a sbrigare 7mila azioni legali che vanno dalla risoluzione delle controversie alle revisioni contrattuali.

Ma la startup che ha ricevuto più fondi in questo settore è CaseText, la piattaforma, nata a Palo Alto in California, che mette a disposizione degli avvocati un vero e proprio assistente legale: i suoi otto investitori credono talmente tanto nella sua utilità ed espansione da investire in totale 24 milioni di dollari. 7 milioni, invece, sono le risorse economiche raccolte da LawGeex, piattaforma basata sull’intelligenza artificiale sviluppata in Israele. Cosa fa? Effettua la revisione automatica dei contratti commerciali. Dunque tante ore di lavoro “rubate” gli avvocati in carne ed ossa? Sì, ma, al tempo stesso, con l’AI nascono due nuovi vantaggi: il primo per i clienti, che si ritroveranno a pagare di meno gli avvocati quando la parcella è definita in base alle ore di lavoro svolto, ora con l’intelligenza artificiale avviene tutto in meno tempo. Il secondo riguarda gli stessi legali non più alle prese con un compito “frustrante” come può essere quello di rivedere migliaia di contratti commerciali stipulati o rileggersi sempre i manuali di diritto, a questi due compiti ci pensano le app con l’intelligenza artificiale, mentre gli avvocati possono concentrarsi maggiormente sulla preparazione dell’arringa e su tutte le altre attività, che non possono essere svolte da robot, per il momento…

Formazione e didattica

Una delle startup più finanziate nel settore della didattica è l’Osmo di Accel Partners, sviluppata negli Stati Uniti. Osmo è un esclusivo accessorio per la didattica che permette di trasformare l’iPad in un gioco interattivo sempre diverso. Realizzato con una tecnologia evoluta l’app permette ai bambini dai 6 anni in su di esplorare le scienze, la matematica, l’arte e tanto altro grazie all’intelligenza artificiale. Essendo nel campo dei games figura tra gli investitori Mattel, una delle più grandi case produttrici di giocattoli al mondo, che insieme ad altri 6 finanziatori hanno investito su Osmo 38,50 milioni di dollari.

 

Risorse Umane

Un altro dei settori in cui l’intelligenza artificiale può dare una grande mano agli esseri umani è la selezione del personale. “Perché un cacciatore di teste dovrebbe leggersi 300 Cv se una macchina con intelligenza artificiale ne può selezionare, in breve tempo, i migliori 10 in base ai criteri definiti?”
Una delle startup più finanziate per la selezione dei dipendenti è HiQ Labs, che grazie all’intelligenza artificiale riesce anche a calcolare la retribuzione da dare per un determinato ruolo da svolgere. Anche questa piattaforma è nata negli USA e fino ad oggi per il suo sviluppo può contare su 11,43 milioni di dollari finanziati dai tre investitori. Delle quattro app che in questo settore hanno raccolto più fondi tre sono statunitense e una britannica. Anche qui dell’Italia nessuna traccia…

 

Sicurezza fisica

Nel campo della sicurezza con l’intelligenza artificiale si punta sul riconoscimento facciale attraverso l’immagine biometrica, l’analisi del viso e all’identificazione 3D. Si pensi, per esempio, all’individuazione di terroristi e infatti Shield.ai, che ha raccolto 10,5 milioni di dollari, ha sviluppato il software su robot e droni utilizzati dal Dipartimento di Difesa e sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Agenzie di viaggio

Nel 2016, gli algoritmi dell’intelligenza artificiale hanno aiutato gli operatori di una catena di alberghi di lusso, a modificare per esempio, le colazioni. Nell’analizzare le migliaia di recensione scritte sui siti si è stato scoperto che agli ospiti piace sì la colazione a buffet, ma dietro al tavolo deve esserci sempre un cameriere che chiede: “ha bisogno di qualcosa?” In sostanza ai ricchi piace mangiare tanto la mattina e allo stesso tempo essere serviti. Questo è uno dei casi in cui piattaforme di intelligenza artificiale sono state impiegate nella ristorazione e nel settore viaggi. In questo ambito le tre app più finanziate sono nate negli Stati Uniti e in Germania, dove Holidu, grazie a 7 milioni di dollari di investimenti, ha potuto sviluppare il primo motore di ricerca per la casa vacanza in affitto: L’algoritmo confronta più di 7 milioni di case da centinaia di siti specializzati. Nel Bel Paese a nessuno è venuto in mente l’idea di creare quest’aggregatore di annunci.

Informazione, Media e Intrattenimento

A sorpresa nel mondo dell’informazione la startup AI più finanziata è cinese, Bytedance, grazie alla tecnologia di data mining raccoglie le abitudini degli utenti sui social network e poi è in grado di offrire loro notizie personalizzate. La cifra raggiunta con la raccolta fondi è di 1 miliardo di dollari, un ottimo indicatore per capire che il mondo dell’editoria online va in questo senso. Non più app separate delle testate giornalistiche e dai blog, ma un’unica piattaforma che offre notizie “tagliate” sul profilo degli utenti.

Immobiliare

Nel campo immobiliare l’intelligenza artificiale dà una forte mano per le vendite, grazie a piattaforme che forniscono assistenza alla vendita o motori di ricerca per trovare case e uffici, ma anche app che forniscono soluzioni di marketing per le agenzie.

Alcuni esempi: Zillow, stima direttamente il prezzo della casa, mentre la piattaforma più finanziata nel settore è Amitree, l’assistente AI di Gmail che aiuta gli agenti immobiliari a compiere tutte le fasi del lavoro. Una volta installato diventa irrinunciabile per chi svolge questo lavoro.

Irrinunciabile come l’intelligenza artificiale che per molte aziende internazionali sta diventando il motore del loro business mentre in Italia ce n’è poca traccia. Quest’articolo offre diversi spunti per dar vita a una piattaforma AI made in Italy. Inoltre l’altro grande problema del nostro Paese sono le scarse risorse che si investono nelle startup, “Solo 162 milioni di euro sono stati investiti nel 2016 dai privati sulle startup nate in Italia”, il dato è stato mostrato da Davide Casaleggio, titolare di una società specializzata in servizi digitali, durante l’Internet Day.  Sembrano tanti soldi? Lo scorso anno in Gran Bretagna le startup hanno ricevuto 3,2 miliardi euro da parte di Venture Capital, in Francia il dato è quello più in crescita, pari a 2,7 miliardi di euro fino ai 2 miliardi della Germania. “Finanche il Belgio, grande quanto una regione d’Italia, ha stanziato più fondi per i propri startupper”, ha detto Casaleggio, che ha aggiunto: “Occorre investire 20 volte di più, in particolare sull’intelligenza artificiale”. Perché è il futuro e perché è la tecnologia che garantisce un nuovo modo di fare profitti o migliorare le performance in diverse attività professionali.

Exit mobile version