Attori e musicisti che investono in aziende e startup AI
Il mondo del cinema, della televisione e della musica sta vivendo una trasformazione epocale grazie all’intelligenza artificiale (AI), con alcuni dei personaggi più celebri che stanno giocando un ruolo da protagonisti in questa fase di profondo cambiamento tecnologico e culturale.
Nel mondo del cinema troviamo Sylvester Stallone, Leonardo DiCaprio, Robert Downey Jr., in quello della musica Jay-Z ed Elton John. Celebrità che hanno deciso di investire in aziende tecnologiche che promettono di cambiare il futuro dell’industria dell’intrattenimento e non solo.
Sylvester Stallone e Largo.ai
L’iconico attore di “Rambo” e “Rocky”, Sylvester Stallone, ha recentemente investito in Largo.ai, una startup svizzera specializzata nell’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare e prevedere il successo di film e serie TV.
Largo.ai, fondata nel 2020 in collaborazione con l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), ha già collaborato con oltre 600 aziende, tra cui grandi studi americani e agenzie di talenti.
ùGrazie a un investimento di 7,5 milioni di dollari, finanziato anche dal fondo di private equity Atreides Management e dalla svizzera DAA Capital, la piattaforma continuerà ad espandersi, offrendo strumenti basati su AI per migliorare la produzione e la distribuzione di contenuti audiovisivi.
Leonardo DiCaprio e l’AI per l’ambiente
Attore e attivista ambientale, Leonardo DiCaprio ha deciso di sfruttare l’AI per affrontare la crisi climatica. Attraverso Regeneration VC, di cui è Strategic Advisor, ha investito in Greyparrot, una startup che utilizza l’intelligenza artificiale per migliorare i processi di riciclo.
Con un finanziamento iniziale di 1,6 milioni di dollari, Greyparrot analizza i rifiuti attraverso sistemi di visione artificiale, contribuendo a ottimizzare la gestione dei rifiuti e la trasparenza nella catena di produzione globale.
Robert Downey Jr. e il Footprint Coalition Fund
Dopo aver interpretato Tony Stark, il miliardario genio della tecnologia nell’Universo Marvel, Robert Downey Jr. ha deciso di diventare un vero innovatore nel campo dell’AI applicata alla sostenibilità.
Nel 2019 ha fondato il Footprint Coalition Fund, che investe in startup tecnologiche impegnate nella lotta al cambiamento climatico. Tra queste, ClimateAI, che sviluppa strumenti basati su AI per prevedere il clima con mesi o anni di anticipo, aiutando le aziende a proteggere le proprie catene di approvvigionamento.
Jay-Z e la ristorazione del futuro con l’AI
Il rapper e imprenditore Jay-Z ha co-fondato Marcy Venture Partners, un fondo di investimento che ha puntato su Stellar Pizza, un’azienda californiana che produce pizze artigianali tramite robot alimentati da AI.
Creata da ex scienziati di SpaceX nel 2019, Stellar Pizza permette di servire una pizza in appena 45 secondi, riducendo costi di manodopera e tempi di attesa. L’obiettivo è sfidare i giganti della ristorazione veloce come Domino’s e Pizza Hut, ridefinendo il settore attraverso l’uso dell’automazione intelligente.
Elton John punta su privacy e analisi di mercato
La leggenda della musica Elton John ha investito milioni di dollari nell’intelligenza artificiale, tra cui la società di tecnologia musicale Audoo e un generoso investimento di 6,5 milioni di dollari nella società di intelligenza artificiale Qloo.
Qloo presenta se stessa come un’API che mette al primo posto la privacy, con funzionalità analitiche che in teoria gli consentirebbero di prevedere le preferenze dei consumatori globali.
Hollywood e AI: un connubio destinato a crescere
L’intelligenza artificiale sta ridefinendo i confini della creatività e della produzione cinematografica. Se fino a pochi anni fa era considerata una tecnologia esclusiva dei giganti dello streaming, oggi sta diventando accessibile a un numero sempre maggiore di produttori e aziende.
Gli investimenti delle star di Hollywood in questo settore dimostrano non solo l’interesse crescente per l’innovazione, ma anche la volontà di sfruttare l’AI per rendere l’industria più efficiente, sostenibile e competitiva. Un trend che, nei prossimi anni, potrebbe rivoluzionare il modo in cui vengono creati e distribuiti i contenuti audiovisivi a livello globale.
I problemi dell’industria audiovisiva con l’AI
A parte questi esempi che in alcuni casi esulano dal contesto prettamente audiovisivo, andando a toccare altri settori economici e altre tematiche centrali nel dibattito pubblico, come l’ambiente e la privacy, l’industria audiovisiva, dal cinema alla musica, fa molto uso dell’AI e allo stesso tempo ha molti problemi con questa tecnologica, soprattutto legati al copyright, alla perdita di posti di lavoro e molto altro.
Di seguito elenchiamo alcune delle principali sfide che questo settore dovrà affrontare da qui in poi con la diffusione sempre più capillare delle soluzioni AI.
1. Diritti d’autore e proprietà intellettuale
L’AI generativa può creare contenuti audio e video basati su modelli esistenti, sollevando interrogativi su chi detenga i diritti delle opere derivate. Molti artisti e case di produzione temono che l’AI possa sfruttare il loro lavoro senza compensazione.
2. Perdita di posti di lavoro
L’automazione tramite AI rischia di sostituire ruoli tradizionali nell’industria audiovisiva, come sceneggiatori, doppiatori, grafici ed editor video. In ambito musicale, strumenti di AI come Jukebox di OpenAI possono generare brani senza la necessità di artisti o produttori.
3. Omologazione e perdita di creatività
Molte tecnologie AI analizzano modelli preesistenti per creare contenuti, rischiando di produrre opere ripetitive e prive di originalità. Nel cinema e nella musica, questa standardizzazione potrebbe ridurre la varietà e l’innovazione artistica.
4. Deepfake e manipolazione dell’immagine
L’uso dell’AI per creare deepfake pone rischi enormi, dalla manipolazione di volti e voci di attori fino alla creazione di video falsificati per scopi fraudolenti. Hollywood e l’industria musicale temono l’abuso di queste tecnologie per ingannare il pubblico.
5. Monopolizzazione del mercato
Grandi aziende tecnologiche come Google, Meta e OpenAI dominano il settore dell’AI, rendendo difficile per i creatori indipendenti competere. Il rischio è che le major detengano il controllo assoluto su strumenti e piattaforme, limitando la diversità dell’offerta.
6. Svalutazione dell’arte e del lavoro creativo
Con la capacità dell’AI di generare film, musica e sceneggiature in pochi secondi, il valore percepito dell’arte potrebbe diminuire. La possibilità di ottenere contenuti a basso costo rischia di penalizzare gli artisti umani, già colpiti dalla pirateria e dalla digitalizzazione.
7. Problemi etici e trasparenza
Le piattaforme di streaming e produzione devono affrontare questioni di trasparenza: il pubblico ha diritto di sapere se un’opera è stata creata da esseri umani o da un’AI? Il rischio è che gli utenti si trovino di fronte a contenuti artificiali senza esserne consapevoli.
8. Impatto sulle colonne sonore e doppiaggio
L’AI permette di replicare voci e comporre musica in maniera automatizzata. Questo potrebbe minacciare compositori, doppiatori e sound designer, il cui lavoro rischia di essere sostituito da software capaci di generare suoni personalizzati a costi ridotti.
L’industria audiovisiva deve bilanciare l’innovazione con la tutela dei professionisti e del valore artistico. Regolamentazioni e nuove forme di protezione dei diritti d’autore saranno essenziali per evitare un collasso del sistema creativo tradizionale.