AI e digitalizzazione dei dati nei sistemi sanitari. Partendo da un presupposto: la salute digitale è un tema chiave per l’Oms, e la 77esima sessione dell’assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che si è svolta a Ginevra dal 27 maggio al 1 giugno con l’adesione dei Ministri della Salute, altri rappresentanti nazionali e leader politici – tema dell’appuntamento: “Tutti per la salute, salute per tutti” –, ne è stata l’ulteriore conferma.
Lo stesso report “Transforming healthcare: navigating digital health with a value-driven approach” stilato dal World Economic Forum, riafferma l’importanza di affrontare – in modo tempestivo – le sfide che derivano dall’intelligenza artificiale generativa. Attraverso una serie di strategie di investimento e gestione funzionali volte a contrastare le disuguaglianze e fortificare i sistemi sanitari. In particolare, secondo il WEF il rapporto tra IA e digitalizzazione dei dati nei sistemi sanitari deve tenere conto di quattro aspetti fondanti: le tecnologie per il paziente, la tecnologia per il personale sanitario, le tecnologie per le scienze della vita e farmaceutiche e – soprattutto – i dati e l’intelligenza artificiale. Oggi più che mai, infatti, ci muoviamo ben saldi verso lo spazio europeo dei dati sanitari.
Digitalizzare il front-end e potenziare il back-end
Il World Economic Forum scinde l’analisi in due aspetti. In primis c’è la digitalizzazione del front-end, dunque digitalizzare il percorso del paziente facendo leva sul digitale, sui dati, e sull’AI per fornire un’assistenza migliore. Qualche esempio? Dal Fascicolo Sanitario Elettronico alla telemedicina (a questo proposito, è bene ricordare che in Italia, dopo l’aggiudicazione della concessione Agenas per la progettazione, realizzazione e gestione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina, Engineering ed Almaviva hanno costituito la società di progetto PNT Italia).
Quindi, il WEF affronta il tema del miglioramento del back-end, ottimizzando i processi non rivolti direttamente al paziente, facendo leva sui dati digitali e l’intelligenza artificiale. Per incrementare l’efficienza di ogni aspetto dell’assistenza sanitaria. All’atto pratico, i dati epidemiologici in real-time avrebbero consentito di rilevare – e affrontare – l’emergenza pandemica Covid-19 assai meglio. I dati come bene comune, pertanto, tra sanità digitale del futuro e visione armonizzata degli indicatori.
Realizzare una società digitale inclusiva
Mentre il World Economic Forum ha avviato un’importante progetto in materia di tecnologie digitali per la salute (DHT), puntando sulla piattaforma Digital Healthcare Transformation Initiative, occorre ribadire che per realizzare una società digitale inclusiva, è fondamentale assicurare che i servizi sanitari digitali siano accessibili a tutti. “Solo mediante un partenariato pubblico-privato più forte saremo in grado di realizzare tutto il potenziale del digitale nel mondo della salute”, spiega il presidente di Anitec-Assinform, Marco Gay.
La stessa associazione ha presentato – nell’ambito dell’evento a Roma “Innovazione digitale e salute: la proposta dell’industria ICT per una sanità digitale inclusiva” – il white-paper “Una visione di futuro per la Sanità digitale”. Focus sulle innovazioni indotte da tecnologie esponenziali. Proprio come l’AI, uno strumento tecnologico potente che – soprattutto in relazione ai dati sanitari – deve essere utilizzato in maniera consapevole e sicura. Per migliorare il benessere e la qualità della vita.