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AI Act: le 5 cose da sapere sul nuovo regolamento europeo

Il 2 febbraio 2025 sono entrate in vigore le prime disposizioni dell’AI Act, il regolamento dell’Unione Europea sull’intelligenza artificiale. Questo testo mira a proteggere i diritti dei cittadini e a limitare gli abusi dell’IA.

Le misure già applicate

Alcune norme sono entrate in vigore immediatamente:

Le prossime tappe del regolamento

Il regolamento sarà implementato gradualmente:

Chi controllerà il rispetto delle regole?

L’UE istituirà un Bureau dell’IA, un ufficio europeo dell’AI, che lavorerà con le autorità nazionali di protezione dei dati (come ad esmepio il nostro Garante Privacy o la CNIL in Francia). Le aziende che non rispettano le regole rischiano multe fino al 7% del loro fatturato globale.

Un regolamento contestato

Il settore dell’IA ha criticato l’AI Act, soprattutto per l’obbligo di trasparenza sui dati di addestramento.

Un freno alla competitività dell’UE?

Alcuni esperti temono che norme troppo rigide penalizzino l’innovazione europea, creando un’eccessiva burocrazia. Tuttavia, i sostenitori del regolamento affermano che un quadro normativo chiaro favorisce uno sviluppo più sicuro e stabile dell’IA.

L’AI Act continuerà a far discutere nei prossimi mesi, anche nei rapporti tra UE e il nuovo governo di Donald Trump, vicino agli interessi delle big tech.

Riepilogo in tabella

AspettoDettagli
Misure già in vigoreStop scoring sociale, polizia predittiva e riconoscimento facciale in tempo reale.
Prossime tappe2025: trasparenza per IA generativa. 2027: valutazioni per IA ad alto rischio.
Controllo e sanzioniBureau dell’IA + autorità nazionali. Multe fino al 7% del fatturato.
Critiche principaliTrasparenza sui dati di addestramento. Tech preoccupata, detentori di diritti favorevoli.
Competitività UERischio burocrazia, ma i difensori dicono che aumenterà la fiducia nel settore.

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