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AI Act: le 5 cose da sapere sul nuovo regolamento europeo

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Appena entrato in vigore, l'AI Act ha già dei punti fermi operativi in attesa di nuove ed ulteriori misure che arriveranno gradualmente in funzione.

Il 2 febbraio 2025 sono entrate in vigore le prime disposizioni dell’AI Act, il regolamento dell’Unione Europea sull’intelligenza artificiale. Questo testo mira a proteggere i diritti dei cittadini e a limitare gli abusi dell’IA.

Le misure già applicate

Alcune norme sono entrate in vigore immediatamente:

  • Stop ai sistemi di scoring sociale, simili a quelli usati in Cina.
  • Divieto della polizia predittiva, che anticipa il rischio di reati.
  • Niente riconoscimento delle emozioni in ambito lavorativo e scolastico.
  • Vietata l’identificazione biometrica in tempo reale negli spazi pubblici per riconoscere razza, opinioni politiche, religiose o orientamento sessuale.

Le prossime tappe del regolamento

Il regolamento sarà implementato gradualmente:

  • Dal 1° agosto 2025, i modelli di IA generativa (come ChatGPT e Gemini) dovranno essere più trasparenti sulle loro fonti di dati e passare audit di sicurezza.
  • Dal 2027, le IA ad alto rischio, come quelle usate in giustizia, polizia, sanità ed energia, dovranno essere sottoposte a valutazioni per ridurre errori e bias.

Chi controllerà il rispetto delle regole?

L’UE istituirà un Bureau dell’IA, un ufficio europeo dell’AI, che lavorerà con le autorità nazionali di protezione dei dati (come ad esmepio il nostro Garante Privacy o la CNIL in Francia). Le aziende che non rispettano le regole rischiano multe fino al 7% del loro fatturato globale.

Un regolamento contestato

Il settore dell’IA ha criticato l’AI Act, soprattutto per l’obbligo di trasparenza sui dati di addestramento.

  • Le aziende tech si oppongono, temendo di dover rivelare segreti industriali.
  • I detentori di diritti d’autore, invece, applaudono la misura, sperando di ottenere compensazioni.

Un freno alla competitività dell’UE?

Alcuni esperti temono che norme troppo rigide penalizzino l’innovazione europea, creando un’eccessiva burocrazia. Tuttavia, i sostenitori del regolamento affermano che un quadro normativo chiaro favorisce uno sviluppo più sicuro e stabile dell’IA.

L’AI Act continuerà a far discutere nei prossimi mesi, anche nei rapporti tra UE e il nuovo governo di Donald Trump, vicino agli interessi delle big tech.

Riepilogo in tabella

AspettoDettagli
Misure già in vigoreStop scoring sociale, polizia predittiva e riconoscimento facciale in tempo reale.
Prossime tappe2025: trasparenza per IA generativa. 2027: valutazioni per IA ad alto rischio.
Controllo e sanzioniBureau dell’IA + autorità nazionali. Multe fino al 7% del fatturato.
Critiche principaliTrasparenza sui dati di addestramento. Tech preoccupata, detentori di diritti favorevoli.
Competitività UERischio burocrazia, ma i difensori dicono che aumenterà la fiducia nel settore.

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