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Agcom: prosegue l’emorragia di utenti nella telefonia fissa e mobile

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Continua la flessione della telefonia fissa in Italia, ma anche quella mobile non se la passa proprio benissimo. Sarà forse colpa dell’ampio taglio ai budget pubblicitari dei 4 principali gestori italiani, che ha portato a una drastica riduzione degli spot in Tv, sulla carta stampata e sul web, ma – dati alla mano, e sono quelli dell’Osservatorio trimestrale sulle Telecomunicazioni dell’Agcom – a marzo 2014 gli accessi alla rete fissa erano 640 mila in meno rispetto all’anno scorso. In due anni, riferisce l’Agcom, le linee fisse sono scese di oltre 1 milione.

A farne le spese è soprattutto Telecom Italia, che negli ultimi due anni ha perso 1,4 milioni di linee. Ma se Telecom, che nell’ultimo anno ha perso l’1,7% di quota di mercato, piange, i competitor non ridono: nello stesso arco di tempo, infatti, gli OLO di linee ne hanno ‘recuperate’ solo 400 mila (pari al 25%), con Fastweb che si avvantaggia più degli altri di questa ‘migrazione’, cresce dello 0,9% e supera Vodafone diventando il terzo operatore di rete fissa con una quota del 9,6%, dietro a Wind che ha una fetta di mercato pari al 13,5%.

Anche il mercato mobile subisce una decisa flessione nel primo trimestre, quando la base utenti complessiva è scesa di 1 milione di linee (-1,9 milioni nell’ultimo anno). Vistosa la riduzione degli sms che da inizio anno si sono attestati a quota 13,2 miliardi (-40% su base annua) per effetto del crescente successo delle app di messaggistica mobile (come Whatsapp).

Alla riduzione delle sim dedicate solo al traffico vocale (-8,8 milioni su base annua -13,4 milioni rispetto a marzo 2012) si affianca quindi una riduzione del 7.7% delle sim “solo dati”, mentre crescono contestualmente le offerte con specifici piani per l’accesso broadband.

Continua a crescere, comunque, l’accesso a internet dal cellulare: il traffico dati ha registrato un incremento di circa il 35% e le sim che hanno generato questo traffico nel primo trimestre sono state circa 39 milioni, il 22,7% in più rispetto allo scorso anno.

Il report dell’Agcom fotografa altresì una flessione delle sim prepagate (- 2,1 milioni) e una crescita di quelle in abbonamento (+150 mila).

Quanto alle quote di mercato dei player, Telecom Italia registra una lievissima flessione (da 34,4% a 34,2%). In discesa anche la quota di Vodafone (dal 31,6% al 30,7%). La quota congiunta dei due principali operatori si è ridotta in due anni dal 67,2 al 64,9% a vantaggio di H3G e Wind che crescono invece rispettivamente dello 0,6% e 0,5%.

Crescono anche i clienti degli operatori mobili virtuali (+1,5 milioni), con Poste mobile a che controlla il 55,2% del mercato.

Per quanto riguarda invece la banda larga fissa, si registra una crescita per circa 220.000 accessi su base annua. Gli accessi DSL risultano stabili, mentre la crescita delle altre tecnologie è dovuta alle linee Fixed Wireless Access (Wimax), che segnano un incremento pari a 40 mila linee, decisamente superiori a quelli in fibra, e vedono Linkem (40%) NGI (28%) e Aria (27%) quali  principali imprese in questo segmento di mercato.

Gli accessi NGA registrano una crescita per 77 mila linee, di cui la metà dovuti ai processi di migrazione verso architetture FTTC. Si riduce anche qui la quota di Telecom Italia (dal 50,3% al 49%) e quella di Wind (-0,4%).

Questa edizione dell’Osservatorio si concentra infine sulle connessioni cellulari machine-to-machine (M2M). Negli ultimi due anni, sottolinea Agcom, in Italia si è registrata una crescita del 25% a 6,3 milioni di unità, a fronte del +38% registrato a livello mondiale con 195 milioni di unità complessive. Il mercato da qui a tre anni dovrebbe crescere del 30% a 480 milioni di unità, trainato dalle applicazioni legate all’elettronica di consumo, all’automotive (es sicurezza, gestione flotte aziendali) e alle utilities (es. sistemi di gestione di elettricità, gas, acqua).

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