Il Consiglio Nazionale degli Utenti, previsto dalla legge istitutiva dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dovrebbe esprimere pareri e formulare proposte all’Autorità, al Parlamento e al Governo, sui temi relativi al settore dell’audiovisivo e delle comunicazioni in generale.
Tuttavia, in circa 20 anni, sono state ben poche le occasioni in cui è stato interpellato o quelle nelle quali ha potuto in qualche modo incidere, mediante proprie autonome iniziative. Da ultimo, non è stato preso in considerazione dalla stessa Agcom, nemmeno per le recenti modifiche apportate al Regolamento che lo riguarda.
Tra le novità del nuovo Regolamento, l’abolizione del compenso per i suoi undici membri che, fino allo scorso ottobre, erano retribuiti con circa 1.000 euro netti al mese.
La misura, pur se adottata in omaggio a criteri di spending review, ha avuto effetti tutt’altro che negativi, in quanto ha consentito la presentazione di candidature e la successiva nomina di professionalità disinteressate, ma di tutto riguardo nel campo dell’associazionismo consumerista, dei genitori, degli insegnanti e dei telespettatori.
In verità, dalla stretta erano stati salvati i rimborsi per le spese di viaggio, fino all’aeroporto di arrivo però; cosicché i consiglieri devono pagarsi le spese per i relativi taxi.
L’avvio dei lavori del nuovo CNU, peraltro, non è avvenuto nel migliore dei modi. La seduta di insediamento, infatti, nonostante il rasserenante comunicato stampa emesso dall’Agcom, non si è svolta affatto in un clima idilliaco. Di fronte al cahier de doleances presentato da alcuni consiglieri uscenti e riconfermati, il Presidente dell’Autorità non ha trovato di meglio che troncare repentinamente la discussione, a causa dei notevoli e più importanti impegni che lo affliggono.
Non si è riusciti, inoltre, a stilare un preciso calendario delle riunioni del nuovo Consiglio che, se va bene, inizierà a “lavorare” a Gennaio del prossimo anno.
La struttura dell’Autorità che affianca il CNU, infine, ha tenuto a precisare che “i locali messi a disposizione dall’AGCOM sono adibiti esclusivamente alle riunioni del CNU. Pertanto, gli stessi non possono essere utilizzati per incontri, se pur finalizzati ad attività connesse alle funzioni dell’organismo, dei singoli componenti”.
In estrema sintesi, insomma, non è ancora dato sapere se il Consiglio Nazionale degli Utenti continuerà ad essere “la foglia di fico” di AGCOM (cit. Angelo Zaccone Teodosi, Key4biz), ma certamente, anziché essere “supportato” dall’Autorità, sarà probabilmente semplicemente “sopportato”.