Agcom interviene per tutela il vero 5G e mettere un freno, invece, alle sempre crescenti offerte ingannevoli che tacciano per vero 5G quello che in realtà non è tale. Una misura di difesa dei consumatori che vuole mettere i punti sulle i a tutela del nuovo standard di telefonia mobile, che al momento in Italia è in realtà un 4G potenziato mascherato da 5G.
5G standalone non c’è ancora in Italia
Il 5G standalone è ben lungi dall’essere ancora del tutto disponibile nel nostro paese, come peraltro ammettono le telco, che tuttavia commercializzano sotto forma di servizi 5G dei servizi che in realtà hanno una performance molto inferiore a quella del vero 5G.
Capitanio (Agcom): ‘Un semaforo per salvaguardare i consumatori’
Nella seduta del 13 novembre 2024, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato una consultazione pubblica (Delibera n. 457/24/CONS) ha messo in consultazione, insieme a misure anti spoofing, una serie di misure di trasparenza e corretta informazione relative alle condizioni economiche e tecniche delle offerte di servizi telefonici e di connettività, tra le quali, in particolare, la valutazione di una serie di bollini per certificare la velocità della connessione 5G.
Fa sapere il commissario Agcom Massimiliano Capitanio che
⛔️Non basta dire 5G!
💡30, 40, 400 o 500 Mbps?
Agcom interviene per garantire trasparenza nelle offerte di telefonia mobile che possono risultare ingannevoli per gli utenti.
I bollini risultano lo strumento più immediato e intuitivo per il consumatore distinguendo tra:
🟡 Valore limite (giallo)
🟢 Massima velocità raggiungibile (verde).
Una prima proposta è ora in consultazione per raccogliere i pareri di operatori telefonici, associazioni di categoria e associazioni utenti.
La misura di trasparenza allo studio per il 5G ricalca il semaforo messo a punto a suo tempo dall’Autorità di via Isonzo nel 2018, a tutela della vera fibra FTTH, troppo spesso tacciata come tale quando in realtà veniva commercializzata una tecnologia meno performante in fibra misto rame (FTTC). Anche in quel caso l’Agcom promosse il semaforo verde della vera fibra.
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