La diffusione della banda larga in Italia con velocità superiore a 10 Mbps cresce a ritmi troppo bassi per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale europea e contenuti dalla Strategia nazionale per la banda ultralarga del Governo. E’ vero che gli accessi broadband a metà anno hanno superato i 14,6 milioni, aumentando in un anno di 440 mila unità (+270 mila da inizio anno), ma di questi la stragrande maggioranza – circa 13 milioni – sono ancora in tecnologia Dsl, una soluzione che senza il dovuto upgrade tecnologico (Gfast, vectoring) dalla sua versione base non è in grado di garantire le connessioni ultraveloci (30 Mbps e 100 Mbps) richieste dalla Ue e dalla nostra economia.
E’ questa la fotografia scattata dall’Agcom nell’Osservatorio trimestrale delle Comunicazioni a giugno 2015, pubblicato oggi sul sito dell’Autorità, che sancisce inoltre la rapida crescita dell’Internet mobile, con il numero di Sim connesse in rete cresciuto del 13,7% nell’ultimo anno a 46 milioni e in parallelo l’altrettanta rapida estinzione della telefonia fissa, che negli ultimi 4 anni ha perso 2,9 milioni di accessi. Gli Sms calano del 35% in un anno per effetto della rapida sostituzione da parte delle app mobili come WhatsApp.
Banda larga fissa, crescita troppo lenta
La crescita della banda larga, ora come ora, è troppo lenta per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale della Ue sposati dalla Strategia nazionale per la banda ultralarga, che fissano al 100% la copertura a 30 Mbps e ad almeno il 50% la copertura a 100 Mbps entro il 2020.
Poco importa che questa lentezza dipenda dalla mancanza di domanda, dagli investimenti o come dicono gli esperti dalla mancanza in Italia di una rete per la tv via cavo. Sta di fatto che, come certificano i dati Agcom, l’aumento di linee broadband è davvero esiguo rispetto agli obiettivi del Paese, con grave danno economico per l’intero sistema paese.
E comunque servirà una cura da cavallo non tanto per portare la fibra in casa degli Italiani (gli operatori si stanno muovendo) quanto per fargliela usare.
Spulciando i dati dell’Osservatorio Agcom, in Italia gli accessi broadband con velocità superiore a 10 Mbps sono aumentati di 970mila unità in un anno e hanno raggiunto quota 3,6 milioni pari al 24,6% del totale.
Le linee broadband di nuova generazione (NGA, Next Generation Access) a fine giugno superano appena il milione di accessi (in aumento di 300 mila unità in un anno), grazie alla crescita in particolare di Telecom Italia e Fastweb.
Gli accessi NGA (in particolare in fibra ndr) superano il 5% delle linee complessive, pari al 7,3% delle linee broadband.
Si riducono nel contempo gli accessi in tecnologia xDSL (-201mila) per un totale complessivo di circa 13 milioni, a fronte di un aumento di accessi con altre tecnologie, che sfiorano 1,7 milioni in articolare grazie alla crescita degli accessi FTTC (Fiber to the Cabinet) e FTTH (Fiber to the Home), le due tecnologie standard per la realizzazione del piano nazionale banda ultralarga in attesa dei cantieri che si dovrebbero aprire in tempi stretti nelle aree bianche.
Telefono fisso in via d’estinzione
Nel complesso, nell’ultimo anno si è registrata una riduzione di 510.000 linee fisse. In particolare, Telecom Italia ha perse 750.000 linee, mentre gli altri operatori ne hanno guadagnate 240.000. Negli ultimi quattro anni Telecom Italia ha perso 2,9 milioni di accessi di cui solo 950.000 sono migrati verso gli altri operatori.
Questo significa che negli ultimi 4 anni circa un milione di italiani ha detto addio al fisso per sposare “more uxorio” soltanto il mobile. Il primato dello smartphone sul vecchio telefono fisso di casa è ormai un trend che si diffonde sempre più a macchia d’olio.
In totale la quota di Telecom Italia nel mercato dell’accesso scende al 59,3%, sotto la soglia del 60%. Fastweb raggiunge il 10,8% con una crescita pari a +0,9 punti percentuali, Vodafone sale di 0,7 punti percentuali al 10,2% e Wind mostra un lieve calo al 13,3%.
Cresce Internet mobile, calano le linee mobili
In crescita, invece, Internet mobile: nell’ultimo anno, secondo l’Agcom, il numero delle sim con accesso a Internet è aumentato del 13,7% vicino a 46 milioni. Da giugno 2011 le sim che hanno svolto traffico dati sono passate dal 26,1% ad oltre il 49% del totale. La prima metà del 2015 registra, rispetto al corrispondente periodo del 2014, una crescita del traffico dati di poco inferiore al 50%.
Insomma, gli Italiani sempre più navigatori mobili, lo smartphone e il tablet per il momento sono gli strumenti più usati per connettersi al web, con buona pace del pc.
Gli operatori tradizionali registrano una flessione di circa 2,8 milioni di linee in un anno., mentre quelle degli operatori virtuali sono pressoché stabili.
Telecom Italia si conferma leader di mercato con il 32,3% (+0,3%) segue Vodafone con il 26,7%.
Intanto, continua la crescita del traffico dati (+49%) in mobilità: il traffico è più che raddoppiato in quattro anni passando da 3,5 Giga per trimestre nel 2011 a 7,3 Giga nel giugno 2015.