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Agcom: “+75% traffico dati durante il lockdown e + 35% spedizione pacchi”

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Le telecomunicazioni hanno contribuito alla tenuta del Paese durante il lockdown permettendo a milioni di persone di lavorare da remoto, agli studenti di frequentare la didattica a distanza ed hanno consentito, in generale, agli italiani di svolgere tante altre attività digitali.

Da marzo a maggio traffico dati +75% rispetto allo stesso periodo del 2019

Il traffico dati generato da marzo a maggio, sia per rete fissa sia mobile, è stato più del 75% rispetto al corrispondente trimestre del 2019 ed ha riguardato sia il traffico in upload, sia quello in download.

La percentuale si legge nell’edizione speciale dell’Osservatorio sulle Comunicazioni di Agcom dedicato all’analisi dei principali effetti delle misure adottate nei primi cinque mesi dell’anno per limitare la diffusione della pandemia nei mercati di competenza dell’Autorità.

La maggiore differenza di traffico dati è stata raggiunta nel mese di marzo con +90,2% di Petabyte giornalieri su rete fissa e 82,4 Petabyte al giorno su rete mobile rispetto allo stesso mese dell’anno scorso:
1 Petabyte corrisponde a 1024 Terabyte.

Le Tlc asse portanti del sistema economico e sociale dell’Italia

Tutti dati che mostrano come il periodo di lockdown abbia rappresentano un rilevante stress test per il sistema delle comunicazioni italiano, mostrando di saper reggere l’urto. Il settore delle comunicazioni ha infatti giocato un ruolo centrale nella gestione della crisi, dimostrandosi uno degli assi portanti del sistema economico e sociale del nostro Paese.

Però, il settore delle Tlc ha registrato nei primi tre mesi del 2020 una flessione dei ricavi pari al 5,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e questo anche a fronte di un forte aumento del traffico dati giornaliero dovuto principalmente al più intenso utilizzo di contenuti video in streaming.

Editoria, -12%

In relazione al settore dei media, si registra nel primo trimestre dell’anno una riduzione dei ricavi pari al 5,6%: il segmento che registra le perdite maggiori è quello relativo all’editoria (-12,1% rispetto al corrispondente periodo del 2019).

Per i soli pacchi nazionali +35%

Nel settore postale, i servizi di corrispondenza nel trimestre marzo-maggio 2020 hanno registrato nel loro complesso – anche a causa della ridotta attività degli uffici postali dovuta al lockdown – una riduzione nei volumi del 34,7% (-24,7% da inizio anno) rispetto al corrispondente periodo del 2019. La flessione risulta maggiormente ampia relativamente alla componente dei servizi inclusi nel Servizio universale (-39,2% nel trimestre marzo-maggio e -30,1% da inizio anno).

La movimentazione dei pacchi, invece, ha registrato nel trimestre marzo-maggio una crescita media del 29,2% (+23,4% da inizio anno).

In relazione ai soli pacchi nazionali, l’effetto pandemia è stato più intenso: nel trimestre considerato (marzo-maggio) sono cresciuti del 35,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 (+27,6% da inizio anno).

Con lockdown accelerata digitalizzazione Paese

L’emergenza sanitaria di questi ultimi mesi ha accelerato inevitabilmente il processo di digitalizzazione della società italiana; individui, famiglie, imprese e istituzioni si sono trovati dinanzi alla necessità di utilizzare servizi digitali per continuare a lavorare, per studiare, per tenersi informati, per mantenere i propri rapporti familiari e sociali.

Ma il lockdown ha messo anche in evidenza:
perdite di risorse, disuguaglianze digitali, capacità infrastrutturali e sicurezza della rete, disinformazione e ruolo delle piattaforme online.

“Sono alcune criticità emerse”, scrive Agcom nel report, “durante la crisi sanitaria che, in buona parte, rappresentano debolezze preesistenti; sono queste le sfide da superare per la transizione al digitale, in maniera economicamente efficace, socialmente efficiente, e dinamicamente sostenibile, del nostro Paese”.

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