Si svolgerà dal 19 al 21 ottobre 2018 la seconda edizione di “AftER, Futuri Digitali”, manifestazione nazionale per promuovere la trasformazione digitale a livello di cittadinanza, di impresa e di territorio. Un festival, organizzato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Reggio Emilia, in collaborazione con Fondazione Palazzo Magnani e Lepida, che punta a far avvicinare il pubblico all’innovazione tecnologica più avanzata a fare del digitale un’esperienza quotidiana.
Alla base dell’iniziativa, infatti, c’è la stessa Agenda Digitale della Regione Emilia-Romagna, che costituisce un vero e proprio “patto per l’innovazione” tra la Pubblica Amministrazione, le imprese e il terzo settore, “con l’obiettivo finale di alto livello di rendere ‘esigibili’ – e quindi pienamente soddisfatti – i diritti di cittadinanza digitale”: dal diritto di accesso alle reti tecnologiche al diritto all’informazione e alla conoscenza; dal diritto ai servizi alla persona e alle imprese al diritto di accesso ai dati.
In occasione di un incontro a Reggio Emilia tra i promotori della manifestazione, Key4biz ha avuto modo di chiedere in che termini si può parlare di innovazione tecnologica inclusiva, orizzontale e diffusa.
Se l’innovazione non è “tangibile”, se il nascente ecosistema digitale non è aperto ed inclusivo nei confronti della cittadinanza e delle forze sociali ed economiche, la trasformazione della nostra società sarà sempre parziale.
Una parzialità che crea gap e nuove disuguaglianze: “In che modo l’AftER Festival 2018 cercherà di affrontare queste nuove sfide culturali e sociali imposte dalla digital transformation?”.
“Parliamo di diritti digitali se sono diritti di e per tutti. Non solo infrastrutture ma anche competenze (la vera infrastruttura cognitiva che manca al paese e che crea differenze). Parliamo di ecosistema produttivo, nuovi modelli per produrre e ideare, ma anche nuovi modelli di impresa, tutto abilitato dal digitale. Infine, la cultura o meglio la bellezza che oggi deve essere digitale o meglio può esserlo… siamo pronti a comprenderla ed apprezzarla?”, ha commentato Dimitri Tartari, Coordinatore Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna – Regione Emilia Romagna.
“La sfida che deve giocarsi AftER è una sfida importante ed anche strategica, perché mette al centro la necessità sempre più viva di dare al digitale una dimensione sempre più popolare, di comunità. E comunque sempre meno in mano a poche persone “iniziate”. Bisogna che le competenze siano sempre più diffuse, ma che si faccia un lavoro di promozione sul valore della trasformazione: si deve spiegare che le competenze digitali sono di tutti e che il digitale non è solo entertainment, ma è una questione di diritti, utile anche per colmare le differenze e dare opportunità in un mondo che cerca sempre più figure professionali che conoscono e usano consapevolmente il digitale. Bisogna anche muoversi verso piattaforme e servizi che siano utili e facili da usare per i cittadini: anche questa è una sfida per AftER, togliere la cosmetica del digitale, mettere al centro la sua essenzialità. Ci sarà quindi spazio per dimostrazioni, possibilità di poter provare concretamente i servizi, così come momenti di approfondimento tra esperti. E’ arrivato il momento insomma per questo Paese di non occuparsi di digitale tout court, ma di digitale utile, che serva alle persone e alle comunità per migliorare la vita di tutti”, ha sostenuto Valeria Montanari, Assessora ad Agenda digitale, partecipazione e cura dei quartieri con delega a Innovazione tecnologica, Semplificazione amministrativa, Trasparenza e comunicazione, Processi partecipativi, Decentramento, Manutenzione del territorio – Comune di Reggio Emilia.
E sempre sulla dimensione sociale e collettiva del digitale, Montanari ha sottolineato che, “nella strategia di valorizzazione della città, è necessario fare un passaggio dall’economia della produzione a quella della conoscenza, che mette al centro le competenze delle persone e la loro capacità di costruire una visione, in parte anche diversa, che si muove verso il futuro che ci aspetta, che non è solo produttivo e che sarà forte solo se riuscirà a mettere insieme connessioni e progetti: qui il digitale si gioca un ruolo da driver, estremamente importante. Il contesto cittadino, mettendo al centro temi come innovazione sociale e impresa creativa, vuole dare forza a questo messaggio: non esiste un digitale in se e per se, ma esistono tecnologie che possono migliorare gli strumenti che una città può usare per valorizzare persone, famiglie e imprese”.
“L’impegno di Lepida, sin dalla sua nascita, è quello di realizzare un accesso per tutti e di tutti alla trasformazione digitale”, ha infine dichiarato Gianluca Mazzini, direttore generale di Lepida.
“Le migliaia di chilometri di fibre ottiche che collegano le sedi di Comuni, Province, Ospedali e Università della regione, le oltre 1000 scuole connesse a 1 gigabit/s, i Datacenter regionali già pienamente operativi a Parma e Ravenna, le piattaforme di servizi per i cittadini e le imprese, sono l’esempio concreto e quotidiano di tale impegno. Impegno che abbiamo ancor più rafforzato grazie alle oltre 1.000 persone che stanno realizzando con le Comunità Tematiche, un percorso collaborativo per la trasformazione digitale dei territori. Ad AFTER racconteremo tutto questo”.
Come nel caso della prima edizione, che si è tenuta a Modena lo scorso anno, anche per Reggio Emilia il festival AftER mantiene una natura di “evento diffuso, esperienzale e partecipativo”, grazie al quale parlare in modo aperto e inclusivo di trasformazione digitale e dell’impatto delle nuove tecnologie sulla vita di ciascuno di noi, sviluppandosi tra i Chiostri di San Domenico, Palazzo da Mosto, Spazio U30Cinque (piazza Scapinelli), Scuola dell’infanzia Diana e diverse altre sedi istituzionali cittadine.
È infine aperta fino alle 13.00 del 16 luglio 2018, la manifestazione d’interesse (Avviso e Scheda tecnica) per presentare proposte di iniziative a tema digitale da realizzare durante ‘AftER, futuri digitali’, inserite nel circuito “Off”.