Sono rari i casi in cui una città, la sua amministrazioni e le Istituzioni regionali e nazionali siedono attorno ad un tavolo e decidono di dare vita ad una manifestazione dedicata alla smart city, all’innovazione tecnologica in chiave culturale, sociale e certamente economica.
A Modena, la Giunta comunale, la Regione Emilia Romagna e il Ministero dello Sviluppo economico hanno promosso assieme tre giorni di incontri, dibattiti, convegni, installazioni, punti di informazione e dimostrazioni dirette, per toccare con mano l’utilità e la rilevanza sociale e culturale dell’innovazione tecnologica.
Internet delle cose, città intelligenti, realtà aumentata e virtuale, auto connesse in rete, applicazioni mobili di nuova generazione, piattaforme social per la condivisione di informazioni e dati relativi alla città e le sue risorse culturali, sociali ed economiche, e ancora la robotica, i big data e l’intelligenza artificiale, a Modena c’era davvero il meglio del progresso tecnologico dei nostri tempi offerto in maniera aperta, semplice e trasparente ai cittadini e ai visitatori.
Oltre 5.000 persone hanno risposto alla chiamata di “After Futuri Digitali – Modena Smart Life”. Per loro anche un’area demo allestita in piazza Grande e nella Galleria Europa del Comune di Modena con prototipi, simulatori e dimostratori delle tecnologie digitali più disruptive.
L’innovazione tecnologica non è solo un paradigma industriale e finanziario, ma un modello di crescita che deve coinvolgere tutti noi, perché in esso ci sono gli strumenti per cambiare la nostra quotidianità in meglio, per migliorare la qualità della vita stessa e per guardare al futuro in maniera più ottimista.
La crescita passa sia per le nuove tecnologie, sia per una cultura del digitale e per questo la manifestazione che dal 29 settembre al 1° ottobre ha animato la città emiliana aveva come scopo non solo la dimostrazione, ma anche l’apertura alla cittadinanza.
Le tecnologie vanno conosciute, comprese e ben utilizzate per sfruttarne al massimo le potenzialità. Perché la Banda Ultra Larga e le tecnologie ad essa applicate offrono opportunità straordinarie in fatto di facilitazione e velocizzazione nell’erogazione di servizi e nella didattica, nella gestione della casa, nei trasporti pubblici e privati, nell’organizzazione del tempo libero e di lavoro, nella produzione e nello sviluppo delle imprese.
Un esempio è stato l’evento “Così lontani, così vicini”, la prima conferenza nazionale sullo stato di attuazione del Piano Nazionale Banda Ultra Larga, che ha dato visibilità alle migliori pratiche e politiche esistenti in materia di infrastrutturazione in banda ultra larga e digitalizzazione, mostrando alla collettività tutto ciò che di bello si può fare con il digitale.
La vita smart, con le sue implicazioni in termini deontologici, professionali e, perché no, filosofici è stata oggetto del dibattito modenese, con incursioni in diversi ambiti del sapere – dalla cucina al marketing, dal turismo all’istruzione, dall’automotive all’economia, con connettività a banda ultra larga a fare da fil rouge – per un esperimento mai tentato prima: il primo festival nazionale sulla cultura digitale.
Già fissato il prossimo appuntamento con After Futuri Digitali, che sarà ospitato dalla Città di Reggio Emilia nel 2018.