L’interesse e l’attenzione del Presidente Sergio Mattarella per il digitale e le nuove tecnologie non è certo una novità. Già in passato, a partire dal discorso del Ventaglio del 2019, il Capo dello Stato aveva fatto chiari riferimenti al ruolo centrale della tecnologia nelle nostre società. Ad esempio, in occasione del suo messaggio di fine anno di 24 mesi fa, quando con una padronanza insospettata della materia aveva passato in rassegna le principali novità tecnologiche, viste come grandi opportunità di innovazione e sviluppo futuro. Grandi opportunità, ma anche grandi rischi. E Mattarella non si è tirato indietro nemmeno un mese, rispondendo per le rime all’invasione di campo nelle questioni politiche interne del nostro paese di Elon Musk, il più grande fra i potenti globali del web.
Mattarella alza il tiro, memore della querelle con Musk?
Oggi, in occasione del suo intervento alla conferenza degli Ambasciatori alla Farnesina, Mattarella ha alzato il tiro, puntando il dito contro i rischi legati allo strapotere dei grandi colossi della Rete, che forti di una potenza economica pari a quella di uno Stato “di medie dimensioni”, rischiano di oscurare il ruolo degli Stati tradizionali, imponendo servizi divenuti di dominio pubblico irrinunciabile a rischio monopolio. Un chiaro monito alla nostra diplomazia: accanto agli altri Stati, esistono altre potenze extra statuali di cui bisogna assolutamente tenere conto. Meta, Google, Amazon, Microsoft, Starlink, SpaceX, TikTok per fare qualche nome.
Quadro internazionale frammentato
Il quadro internazionale è sempre più frammentato. Il mondo è stretto fra guerre, fenomeni incontrollati di migrazione e crescenti rischi ambientali. A rendere ancor più instabile lo scenario ci sono anche i grandi Big della Rete.
Già nel 2021 Mattarella aveva sottolineato la necessità per l’Europa di perseguire una vera sovranità digitale.
E oggi il discorso è stato persino più ampio. Tanto più che accanto ai grandi temi di attualità (guerra in Ucraina e conflitto a Gaza) il Presidente ha inserito in prima battuta il riferimento ai grandi operatori svincolati da ogni patria. Nuovi soggetti che non possono più essere ignorati nello scacchiere geopolitico globale.
Mattarella: ‘Operatori non statuali mettono in discussione Stati’
“Viene spontaneo chiedersi quale posto abbia la diplomazia in questo contesto, rispetto ad atteggiamenti e a forze – anche di natura non statuale – che si propongono di intaccare la cornice di norme e principi statuiti per assicurare ai membri della comunità internazionale interazioni stabili e ordinate secondo regole riconosciute e valide per tutti. Non è la prima volta nella storia che gli Stati vengono messi in discussione nella loro capacità di perseguire e garantire gli interessi dei popoli e, quindi, dei loro cittadini. Tema che appare di rinnovata attualità a fronte di operatori internazionali svincolati da ogni patria, la cui potenza finanziaria supera oggi quella di Stati di media dimensione, e la cui gestione di servizi essenziali sfiora, sovente, una condizione monopolistica”. Così Mattarella, intervenendo alla Farnesina alla diciassettesima Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori. Un affondo che arriva pochi giorni dopo un precedente monito, sulla necessità di evitare monopoli nello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale.
Mattarella: Governi ostili manipolano informazione e creano cortine
Tanto più che il rischio fake news è dietro l’angolo e può facilmente inquinare il clima delle nostre fragili democrazie. “Globalizzazione e digitalizzazione hanno reso il mondo molto più interconnesso e interdipendente e più vicine le sue varie parti.
Se ne è avvantaggiata la conoscenza reciproca e, contemporaneamente, è emersa nuovamente la pretesa di alcuni governi di calare cortine sui flussi di informazione e sulle relazioni tra i cittadini di vari Paesi o di incidere negativamente su di essi attraverso ostili strumenti di manipolazione delle informazioni e di condizionamento di opinione”, aggiunge Mattarella nel suo discorso odierno.