“Ah, quindi ADESSO hai deciso di imparare il cinese”, scherza su X l’account ufficiale di Duolingo, la più famosa tra le app per l’apprendimento di una lingua straniera (le spiritosaggini social delle grandi aziende a volte riescono meglio di quelle insopportabili di RyanAir: l’ultima, una battuta sulla scarsa necessità di spazio per le gambe negli aerei che ha portato a una prevedibile ondata di insulti). E in effetti ha ben motivo di ironizzare, il gufetto verde che alterna momenti di tenerezza kawaii a promemoria passivo-aggressivi e francamente inquietanti.
Negli Stati Uniti, l’ormai imminente ban di TikTok, previsto per il 19 gennaio 2025, sta già ridefinendo il panorama dei social media e sollevando diversi interrogativi su come milioni di utenti gestiranno questa perdita, considerando che un’intera generazione non sembra poter fare a meno dell’app di video brevi della cinese ByteDance.
La decisione di rimuovere TikTok dagli app store e di bloccarne l’accesso senza una VPN fa parte di una strategia più ampia da parte del governo statunitense per limitare l’influenza delle aziende tecnologiche cinesi, per problemi, ci si giustifica, legati alla sicurezza nazionale e alla protezione dei dati personali.
RedNote, l’ultima frontiera per gli orfani di TikTok
Con oltre 700 milioni di utenti attivi, TikTok è diventato un punto di riferimento culturale e sociale, soprattutto tra i più giovani; non stupisce che l’annuncio del ban abbia spinto molti di loro a cercare alternative, e la piattaforma cinese RedNote (conosciuta in patria come Xiaohongshu) si è rapidamente imposta come opzione principale. Nata come una sorta di diario visuale per condividere contenuti legati al proprio lifestyle, RedNote ha progressivamente fatto evolvere il suo modello in una piattaforma ibrida, unendo caratteristiche simili a quelle di TikTok con una forte componente di community basata sull’interesse per moda, viaggi, cibo e cultura.
C’è però, ovviamente, la barriera linguistica di cui tenere conto: RedNote è progettata per un pubblico cinese e utilizza il cinese mandarino come lingua predefinita. Per questo spinto milioni di utenti statunitensi si stanno rivolgendo a strumenti di apprendimento delle lingue, in particolare proprio a Duolingo, che ha registrato un’impennata del 216% nel numero di nuovi iscritti interessati al mandarino rispetto all’anno precedente. Per molti, RedNote non è semplicemente un sostituto di TikTok, ma un’opportunità per esplorare una nuova cultura e creare connessioni internazionali, come dimostrano le tante richieste di aiuto reciproco tra utenti americani e cinesi per migliorare le rispettive competenze linguistiche. Un esodo digitale che non solo mette in discussione l’efficacia del ban di TikTok nel ridurre l’influenza cinese, ma solleva anche domande su quanto gli utenti siano realmente preoccupati per i problemi di privacy e sicurezza dei dati che hanno portato a questa decisione.
Dall’integrazione culturale al marketing personalizzato
La crescita esplosiva dell’interesse per il mandarino negli Stati Uniti ha spinto Duolingo a ricalibrare la propria offerta formativa e la strategia di marketing. L’app, disponibile per qualsiasi piattaforma mobile (su SOSTariffe.it a questo proposito si possono trovare le offerte di telefonia mobile più convenienti per usarla) non si è limitata a promuovere i suoi corsi di cinese, ma ha sfruttato l’occasione per rafforzare il legame con i suoi utenti, introducendo contenuti mirati e strategie di engagement basate sulle dinamiche del momento. Un esempio di questo approccio è stata l’integrazione di frasi specifiche e termini legati a RedNote nei corsi di mandarino, che ha permesso agli utenti di imparare vocaboli utili per navigare e interagire sulla piattaforma cinese.
Parallelamente, Duolingo ha irrobustito le sue funzionalità interattive: oltre ai corsi tradizionali, l’app ha introdotto quiz e giochi linguistici che mettono alla prova le competenze degli utenti in contesti realistici, come commentare un post su RedNote o comprendere frasi comuni utilizzate nei social media cinesi. La gamification avanzata non solo ha reso l’apprendimento più coinvolgente, ma ha anche rafforzato il senso di progresso degli utenti, un fattore determinante per mantenere alta la loro motivazione.
Non è la prima volta, oltretutto. Di recente, Netflix ha stretto una collaborazione con Duolingo per incentivare il pubblico a imparare il coreano in concomitanza con l’uscita della seconda stagione di Squid Game. La partnership ha portato oltre 40 parole e frasi dello show sulla piattaforma di apprendimento, come “dalgona”, il dolce della terza puntata, o frasi ricorrenti come “Non fidarti di nessuno”, “Giochiamo a un gioco” e “Sei stato eliminato”. Secondo il responsabile marketing di Duolingo, Manu Orssaud, il lancio della prima stagione nel 2021 ha già aumentato del 40% il numero di studenti di coreano sulla piattaforma. La campagna di promozione per la seconda stagione comprende anche un filtro TikTok ispirato al gioco “Red Light, Green Light”, in cui gli utenti possono mettere alla prova le loro abilità linguistiche con sfide vocali interattive; Duo, la mascotte di Duolingo, appare travestito da guardia in costume rosa per aggiungere un tocco di divertimento (e, appunto, confermare le sue sfumature talvolta un po’ inquietanti).
Il lato oscuro della gamification
In effetti, con le terribili guardie di Squid Game il tenero Duo ha più di una somiglianza. Uno degli aspetti più criticati di Duolingo è l’uso di notifiche push progettate per incentivare gli utenti a tornare nell’app. Frasi come “Non mollare adesso!” o “Hai fatto piangere Duo” possono creare un senso di colpa che spinge molti a completare le lezioni, ma al costo di aumentare l’ansia. Una ricerca del 2014 ha dimostrato che gli appelli alla colpa, se ripetuti, possono portare i consumatori a sviluppare resistenza emotiva e persino rabbia nei confronti del prodotto. Secondo altri dati, il 55% degli utenti di Duolingo nel 2019 tornava all’app il giorno successivo, ma solo il 25% completava effettivamente un corso.
La gamification è il cuore del successo di Duolingo, ma ha anche delle controindicazioni. L’ossessione per punti XP, lingotti virtuali e classifiche competitive spinge molti utenti a concentrarsi più sul guadagno di ricompense che sull’apprendimento reale. Le classifiche settimanali, in particolare, possono generare ansia e un senso di competizione malsana, trasformando l’apprendimento in una corsa per ottenere risultati superficiali. Gli esperti avvertono che la gamification rischia di compromettere l’efficacia educativa, spingendo gli utenti a utilizzare trucchi per accumulare punti senza sviluppare competenze linguistiche reali; il passaggio da un apprendimento significativo alla “caccia ai trofei” può distogliere l’attenzione dall’acquisizione di abilità linguistiche utili.
Comunque, tutto ciò non sembra intaccare la fama dell’app, che ha superato le aspettative di mercato con i risultati finanziari del terzo trimestre 2024, dimostrando una solida crescita in un settore in rapida evoluzione.
Secondo i dati pubblicati, la società ha registrato un fatturato di 192,6 milioni di dollari, con un incremento del 40% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il reddito netto ha raggiunto 23,4 milioni di dollari, con un aumento di 20,6 milioni rispetto all’anno precedente, e il margine di profitto è passato dal 2% al 12%, grazie a una crescita delle entrate superiore alle previsioni. E tutto questo senza contare RedNote.