Oltre due terzi delle famiglie italiane (71,8%) beve acqua del rubinetto, e quasi una persona su due (44%) dichiara di berla “sempre o quasi sempre”.
Emerge da un’indagine commissionata a Telesurvey Research da Aqua Italia, l’associazione di Confindustria che riunisce i costruttori di impianti per il trattamento dell’acqua.
Il titolo di area più virtuosa d’Italia per il consumo di oro blu direttamente dal rubinetto, stando ai dati, spetta al Nordest con il 62,7%. Maglia nera ancora una volta il Sud, dove solo il 33,4% dichiara di bere acqua a km zero quotidianamente.
Tra le ragioni per cui gli italiani preferiscono l’acqua del rubinetto a quella in bottiglia c’è innanzi tutto la comodità di non dover più trasportare casse di acqua dal supermercato fino a casa, motivazione addotta dal 28,6% del campione (era il 22,5% nel 2014). Aumenta anche la sensibilità verso la sicurezza, con il 20,4% degli intervistati che dice di preferire “l’acqua del sindaco” perché è sottoposta a maggiori controlli rispetto all’acqua in bottiglia (17,5% nel 2014).
Tra chi beve sempre o quasi sempre l’acqua del rubinetto, un terzo (32,4%) ha almeno un apparecchio per l’affinaggio dell’acqua: al primo posto si attestano gli apparecchi con sistema a osmosi inversa, seguono le caraffe filtranti e gli apparecchi con filtro per l’eliminazione del cloro.
Aumenta, sempre stando all’indagine, il successo dei Chioschi dell’Acqua, moderna evoluzione delle fontanelle.