Si è conclusa la VII Conferenza di Diritto dell’energia, organizzata dal GSE in collaborazione con l’Università di Roma Tre e incentrata quest’anno sul tema dell’acqua. Un settore legato strettamente all’energia ‘almeno per quattro aspetti, la risorsa idroelettrica, la sostenibilità, la regolazione e l’efficienza energetica’, ha detto il Presidente del GSE, Francesco Sperandini, offrendo la collaborazione alle Istituzioni qualora volessero sostenere ‘iniziative di efficientamento nel settore idrico, non solo con i meccanismi già esistenti, ma anche con strumenti nuovi’.
Strumenti che ‘premino gli investimenti infrastrutturali’, ha concluso Sperandini, e che sul modello dei Certificati Bianchi potrebbero chiamarsi ‘Certificati blu’.
La tavola rotonda ha visto confrontarsi sul tema delle risorse e delle infrastrutture idriche le imprese, rappresentate anche da Utilitalia, le Autorità di settore e le Istituzioni. Per il Presidente di Utilitalia, Giovanni Valotti, l’idea dei Certificati blu, lanciata dal Presidente del GSE, ‘è molto interessante’. ‘Il settore dell’acqua in Italia’, ha proseguito Valotti, ‘ha bisogno di importanti investimenti. Un sistema di incentivi che induca le imprese a comportamenti virtuosi in favore della tutela ambientale della risorsa può senz’altro dare una spinta importante al settore, a beneficio dell’utente e di tutti noi cittadini’. Per questo, ha concluso, ‘Utilitalia è disponibile ed interessata ad approfondire l’idea dei Certificati blu con il GSE, al fine di definire nuovi strumenti in grado di stimolare le imprese più efficienti e innovative’.
È intervenuto anche il Presidente dell’Autorità per l’energia, Guido Bortoni, ricordando che ‘la regolazione dell’Autorità nel settore idrico, di nostra competenza dal 2012, in questa prima fase si è indirizzata verso tre obiettivi principali: promuovere lo sviluppo del settore, incentivare i necessari investimenti e tutelare l’utenza, con particolare attenzione alle fasce disagiate”. Bortoni ha concluso dicendo che “in questa azione la tariffa è stata capace di far crescere gli investimenti annuali, dal 2012 al 2015 aumentati del 55%, ma certo non può far tutto e lo studio di altre forme di finanziamento, che si affianchino alla tariffa e al contributo pubblico, è un elemento positivo per lo sviluppo del settore e per il miglioramento del servizio’.