Il bando per l’efficienza idrica nel Mezzogiorno d’italia
Il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) ha dato il via al bando per le risorse idriche da 313 milioni di euro destinato alle regioni meridionali del Paese.
In Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato l’Avviso pubblico per la formulazione di proposte progettuali nell’ambito dell’asse IV del PON infrastrutture e reti 2014-2020: “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti“.
Obiettivo dell’iniziativa, è spiegato dal ministro nel comunicato ufficiale, è provvedere alla riduzione della dispersione di acqua nel Mezzogiorno, rendendo più efficienti le reti idriche di distribuzione nei territori delle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
C’è un gap tra Nord e Sud, definito “water service divide”, anche nella gestione efficiente delle risorse idriche e un divario da colmare anche tra regione e regione del Mezzogiorno nella qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Secondo dati dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera) relativi al 2020, le regioni del Mezzogiorno fanno registrare il 52,3% di perdite idriche: più di metà dell’acqua immessa nei sistemi di acquedotto viene cioè sprecata, a fronte di una media nazionale del 43,7.
Coinvolto direttamente il ministro per il Sud e la Coesione territoriale
Il bando, come anticipato, potrà contare su uno stanziamento pari a 313 milioni di euro e sono risorse dirette del programma “React EU”, che saranno gestite dal Mims e messe a disposizione del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna.
L’iniziativa rientra nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) come “obiettivo primario”.
“La riduzione delle perdite idriche nelle reti di distribuzione è una delle principali sfide per il Sud del Paese”, ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini.
“È necessario rafforzare il processo di industrializzazione del settore con la costituzione di operatori integrati, pubblici o privati – ha sottolineato il ministro – con l’obiettivo di realizzare economie di scala e garantire la gestione efficiente di un comparto che ancora oggi risulta frammentato e complesso”.
“Grazie agli investimenti dell’Unione Europea e al piano che come Governo italiano abbiamo predisposto nell’ambito di React Eu, finalmente c’è la possibilità di iniziare a migliorare la gestione delle risorse idriche al servizio dei cittadini meridionali. Spero in una risposta rapida ed efficace degli enti per cogliere al meglio questa opportunità”, ha commentato il ministro Carfagna.
Ridurre le perdite e migliorare i servizi, anche con il digitale
Complessivamente, tra PNRR e “React EU” al Sud andranno 473 milioni di euro per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua.
A questo punto, entro 45 giorni, gli enti d’ambito delle cinque Regioni del Sud, destinatarie della misura, potranno presentare progetti volti a migliorare la qualità e la gestione del servizio, anche attraverso l’impiego delle migliori tecnologie digitali per il monitoraggio delle reti e il miglioramento della resilienza.
Il bando si riferisce ad interventi di modernizzazione e incremento dell’efficienza delle reti di distribuzione, a partire da progetti innovativi che prevedono l’utilizzo di nuove tecnologie.
In particolare, sarà importante prevedere sistemi di controllo digitali che consentano il monitoraggio non solo dei principali snodi, ma anche dei punti più sensibili delle reti, attraverso la misurazione e l’acquisizione di parametri quali la portata, la pressione e la qualità dell’acqua.
Tutti i progetti candidabili dovranno tenere conto dei principi e gli indirizzi europei, della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile e del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
Un bando necessario e che si spera riuscirà a colmare quel divario regionale tutto interno al Sud, quindi non solo amplificato dal più grande gap storico con il Nord Italia, che ancora oggi vede 1 milione 450 mila famiglie meridionali subire interruzioni della fornitura idrica in diversi periodi dell’anno.