Un punto di vista alternativo sul futuro del business, della tecnologia e del design, questo è il “Fjord Trends 2019”, il Report di Accenture Interactive quest’anno giunto alla sua dodicesima edizione.
Dopo due decenni di rapida innovazione e crescita tecnologica, l’ecosistema digitale appena nato sta spingendo persone e organizzazioni a riconsiderare ciò che è da desiderare e apprezzare e ciò che non lo è.
In una nota che accompagna la pubblicazione, Ashley Benigno, responsabile di Fjord in Italia, ha commentato: “È il momento delle pulizie di primavera anche in ambito digitale, il momento in cui si decide se qualcosa ha ancora un valore e quanto è rilevante nelle nostre vite. Il digitale è ora così largamente adottato che non è più una novità. Nel tentativo di mettere ordine, le persone sono diventate ancora più selettive su prodotti e servizi, scegliendo di eliminare quelli che non offrono reciprocità, benefici ritenuti equi. Mai prima d’ora la responsabilità del design è stata così importante”.
“La possibilità che un design significativo e consapevole possa rivoluzionare numerosi aspetti della nostra vita è qui, ora più che in anni recenti”, ha aggiunto Benigno.
“Siamo al punto di svolta per una rivoluzione creativa, che offre l’opportunità di ripensare prodotti e servizi per prenderci cura delle persone e del mondo in cui viviamo”.
Non c’è dubbio che tutti noi, utenti di rete e digital users, abbiamo ormai la netta sensazione di essere letteralmente inondati e sopraffatti, a volte, da prodotti e servizi ad alto contenuto tecnologico, tanto da percepire l’effetto tangibile di una costante sottrazione di tempo e attenzione ad altre attività.
“Se prima le persone sembravano desiderare novità e gratificazione istantanea, adesso cercano silenzio e senso in un mondo diventato troppo rumoroso”, si legge nella nota Accenture a commento dello studio.
“Le persone e le aziende stanno facendo una valutazione di ciò che apprezzano veramente, rifiutando prodotti e servizi che non soddisfano le loro esigenze – cambiando la natura dei rapporti con tecnologia e brand”.
“Ad emergere nel 2019 saranno le aziende in grado di offrire valore non solo ai singoli individui ma anche alla collettività”, ha spiegato in una nota aziendale Alessandro Diana, Managing Director – responsabile di Accenture Interactive.
“Nel prossimo futuro le organizzazioni dovranno porre una sempre maggiore attenzione alla loro capacità di essere in sintonia con i clienti e lasciare un segno nella vita delle persone. Ci sarà un cambio di prospettiva importante sotto molti aspetti del quotidiano, una visione del futuro che i Fjord Trends di quest’anno ci permettono di scoprire in anteprima”.
Una nuova fase di riflessione e di presa di coscienza che portano a delle considerazioni basilari per l’epoca che viviamo, “ad una nuova etica del design che colloca i valori umani nuovamente al centro dell’innovazione”.
Le conseguenze dirette legate a questa nuova fase dell’innovazione, più centrata sulle persone, potrebbero comportare importanti implicazioni e al contempo creare enormi opportunità anche per le aziende e nello specifico per la customer experience.
Sette i trend che daranno forma alla prossima generazione di esperienze, secondo quanto evidenziato da “Fjord Trends 2019”, e che nell’insieme potrebbero offrire suggerimenti per meglio prepararsi alle opportunità future legate all’innovazione:
- “Silence is gold”, attraverso un design “consapevole” i brand possono andare incontro alle persone che cercano tranquillità in un mondo rumoroso;
- “The last straw”, le persone si aspettano che i prodotti vengano progettati sostenibili sin dall’origine, altrimenti li scartano;
- “Data minimalism”, persone e aziende hanno opinioni differenti sul valore dei dati personali e c’è bisogno di più trasparenza;
- “Ahead of the curb”, anticipare il futuro delle città in termini di nuova mobilità, sviluppando piattaforme ed ecosistemi unificati per soddisfare i bisogni dei cittadini in tempo reale;
- “The inclusivity paradox”, è venuto il mondo di iniziare a progettare per tutti, centrando l’innovazione sull’inclusività;
- “Space odyssey”, gli spazi di lavoro e di vendita hanno bisogno di un restyling digitale, di un ripensamento dell’approccio e degli strumenti per disegnare tali spazi;
- “Synthetic realities”, oggi la realtà può essere creata su misura e prodotta artificialmente, come ad esempio le tecnologie per cambiare volto e simulare la voce, per questo le aziende dovranno capire come capitalizzare il fenomeno delle “realtà sintetiche”, ma soprattutto come gestire il rischio.