Investire in tecnologie digitali significa dati alla mano conquistare quote di mercato. Grazie all’innovazione tecnologia, alla trasformazione digitale nel suo complesso e alla capacità di integrare tali soluzioni nei diversi ambiti produttivi, come ad esempio nel product-as-a-service e nella gestione del ciclo di vita del prodotto, le imprese del settore manifatturiero stanno cominciando a registrare significativi passi in avanti in termini di ottimizzazione di costi e consumi a fronte di un aumento di produttività.
Lo studio “Technology Vision di Accenture 2017”, presentato all’Hannover Messe di quest’anno, manifestazione internazionale di riferimento sulle tecnologie industriali, in corso in questi giorni nella città tedesca, si focalizza proprio sullo scenario attuale della digital transformation e dell’emergente Industry 4.0.
Uno scenario contraddittorio, dove “solo il 10% delle imprese automotive e il 18% delle aziende in ambito IE dichiarano di essere pronte per questo cambiamento”.
Una situazione di stallo, spiegano i ricercatori Accenture, che rischia di far perdere una grande opportunità. Lo dimostra anche una seconda ricerca, sempre di Accenture, “Innovation-Driven Growth”: “le aziende leader di mercato che puntano sull’innovazione e sull’integrazione di tecnologie digitali per offrire customer experience differenzianti registrano un aumento del fatturato annuo compreso tra il 3% e il 7%”.
“Gli investimenti in innovazione sono ricompensati da clienti che appaiono notevolmente più soddisfatti, alimentando un circolo virtuoso che incide positivamente sul fatturato aziendale. Le aziende dei settori industrial equipment e automotive non possono perdere le opportunità offerte dell’Intelligenza Artificiale che, da strumento di back-end per le imprese, sta assumendo un ruolo sempre più sofisticato nelle interfacce tecnologiche, facilitando l’utilizzo dei servizi da parte dei clienti. Basti pensare ai benefici per lo sviluppo dei veicoli a guida automatica”, ha commentato Giuseppe La Commare, Managing Director Accenture Industrial & Travel Lead.
Uno studio del World Economic Forum, del gennaio 2016, evidenziava il potenziale di crescita dell’Industrual Internet of Things (IIoT) e del processo di Digital Transformation of Industries (DTI) a livello mondiale, valutato in 100.000 miliardi di dollari nell’arco di 10 anni (2016 – 2026).
Tornando a “Technology Vision 2017”, lo studio restituisce un quadro complesso anche riguardo all’intelligenza artificiale (AI). Secondo i top manager intervistati da Accenture, questa tecnologia sta trasformando il mercato da un approccio “mobile-first,” basato sui dispositivi mobili, ad uno “AI first”, focalizzato sull’intelligenza artificiale.
Essi, inoltre, hanno dichiarato di aspettarsi che l’intelligenza artificiale rivoluzionerà il modo in cui le imprese raccolgono informazioni dai propri clienti e interagiscono con loro. Una tecnologia quindi vista come elemento cruciale per abilitare prodotti di nuova generazione: il 54% delle società automobilistiche e il 37% delle imprese IE prevedono che l’intelligenza artificiale sarà portatrice di un cambiamento significativo.
Le barriere all’innovazione
Per questa indagine sono stati intervistati 102 executive del mercato Automotive e 562 del settore Industrial Equipment (IE), settore quest’ultimo legato alla produzione di macchinari industriali a livello globale. Dalle risposte emerge un contrasto piuttosto netto: “circa il 75% degli intervistati ha dichiarato di essere consapevole dell’importanza del digitale per il proprio settore” ma, al tempo stesso, “il 50% delle società automobilistiche e il 60% dei produttori di Industrial Equipment ammettono di non avere una strategia aziendale definita in relazione all’adozione delle tecnologie digitali”.
“Per le aziende di IE, la più grande sfida percepita è l’integrazione o la compatibilità tra l’AI e l’infrastruttura IT”. Sebbene la ricerca dimostri che l’AI sia essenziale per il successo del business, gli stessi manager riscontrano una serie di difficoltà che potrebbero rallentarne l’adozione: “Gli intervistati dell’industria automobilistica evidenziano la preoccupazione che i clienti preferiscano interazioni con gli esseri umani e temono che l’AI non sia in grado di rispondere al meglio alle loro esigenze”.