Torino sarà luogo di sperimentazione per le più innovative tecnologie israeliane relative a servizi e prodotti da impiegare in ambito urbano. OurCrowd, una delle piattaforme di crowdfunding leader al mondo che ha raccolto quasi 1 miliardo di dollari dalla sua nascita 6 anni e particolarmente attiva in Israele, collaborerà con Torino City Lab, grazie a una partnership annunciata a Gerusalemme. L’obiettivo è creare un ambiente dove le più importanti startup tecnologiche d’Israele possano operare a Torino come in un laboratorio a cielo aperto, valorizzando redditività, valenza innovativa e impatto sociale dei propri prodotti. Torino City Lab e OurCrowd lavoreranno insieme per sviluppare un ecosistema aperto, dove fare crescere l’innovazione in ambiente urbano. Una collaborazione che apre le porte alla diffusione della tecnologia israeliana in Europa.
“Il team di investimenti di OurCrowd”, ha spiegato l’assessora all’Innovazione del Comune di Torino, Paola Pisano, “sceglie il meglio tra le giovani imprese israeliane per investire in innovazione tecnologica. Grazie a questo accordo le aziende che partecipano alla piattaforma potranno testare e sviluppare le loro innovazioni anche nella nostra città”.
Ourcrowd, la piattaforme di crowdfunding
Intesa Sanpaolo Innovation center, l’ambasciatore italiano in Israele, Gianluigi Benedetti, e la Camera di commercio italiana, sono stati soggetti fondamentali per la nascita e la crescita di collaborazioni strategiche e innovative tra Italia e Israele.
Il più grande evento sull’innovazione del Medio Oriente a Gerusalemme è stato organizzato da Ourcrowd, la piattaforme di crowdfunding che organizza questo appuntamento a cui quest’anno partecipano un migliaio di investitori, 550 multinazionali e 460 venture capitalist che guardano a Israele, la startup Nation per eccellenza, come il paradiso del venture capital. Qui l’anno scorso sono stati raccolti 5,7 miliardi di euro e il mondo delle startup israeliane – ne nascono mille all’anno in un Paese con 6 milioni di abitanti – ha fatto segnare exit per un valore di quasi 11 miliardi. Con l’intelligenza artificiale la biomedicina e la cybersecurity tra le frontiere più promettenti su cui sta scommettendo il piccolo Paese: solo nella corsa alle tecnologie legate all’intelligenza artificiale e al machine learning Israele conta quasi 400 startup, piazzandosi al terzo posto dopo Usa e Cina.
L’Innovation Authority
Aharon Aharon, ex numero uno di Apple in Israele, è il ceo dell’Innovation Authority, il braccio del Governo che con un budget annuale di 500 milioni di dollari aiuta a fare di questo piccolo Paese una “startup Nation” con la più alta densità per abitante al mondo di aziende innovative e venture capital.
Come è possibile?
Tutto inizia negli anni Sessanta e Sessanta quando il Governo israeliano per attrarre e creare nuove imprese in un Paese che non aveva nulla decide di finanziare tutti quegli imprenditori che volevano prendersi un rischio. Con un semplice meccanismo: ti do i soldi e me li restituisci solo se l’impresa va avanti e non fallisce. Da qui è nato l’ufficio del chief scientist del governo che ha cominciato a sostenere le imprese che investivano in ricerca e che oggi si chiama Innovation Authority
E per il venture?
Nel 1993 questa forma di incentivo è stato estesa anche ai venture capital con un programma da 100 milioni. “Allora abbiamo convinto i primi 10 a venire in Israele e ora sono tantissimi e sono loro a decidere dove investire mentre noi siamo complementari. E così la raccolta di capitali è cresciuta fino a 6,5 miliardi di dollari dell’anno scorso”, ha detto Aharon al Sole24Ore.
“Prevediamo sostegni diretti alle startup dal 30% fino all’85% del capitale necessario e al 40% sugli investimenti in progetti con i venture”, ha spiegato ancora il ceo dell’Innovation Authority. “In quest’ultimo caso i venture capital decidono dopo 4 anni se restituirci i nostri soldi e tenere fuori il Governo”.
Ecco svelata la “formula-Israele”, lo Stato più innovativo al mondo con il più alto numero di startup e brevetti pro capite e una percentuale superiore al 4% di Pil investita in ricerca e sviluppo.