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A Milano ci sono 2.272 impianti di videosorveglianza

La presenza degli impianti di videosorveglianza nei comuni italiani è in decisa crescita. Nel nostro paese sono 1,45 le telecamere di sicurezza pubbliche attive ogni 10mila abitanti. Il dato individua una tendenza, chiara negli ultimi anni come indicato dal grafico, che vede un aumento costante del numero di telecamere installate in rapporto alla popolazione residente. Un incremento che è divenuto rilevante soprattutto in tempi recenti, se si considera che nel 2014 le telecamere attive ogni 100 mila abitanti in Italia erano soltanto 66: meno della metà.

Secondo l’ultimo Rapporto Nazionale sull’attività della Polizia Locale, che ha analizzato la situazione in 142 Comandi di Polizia Municipale, nel 2021 erano mediamente installate 192 telecamere per città, 13 in più rispetto alla media del 2020. Una legge del 2017 (la n. 48 del 18 aprile), ha rafforzato l’azione di monitoraggio in ambito urbano attraverso il potenziamento degli impianti di videosorveglianza comunali, ritenuti prioritari per la prevenzione e il contrasto della criminalità.

Impianti di videosorveglianza, a Milano attive 2.272 telecamere

Gli impianti di videosorveglianza nelle città italiane stanno diventando sempre più diffusi. Lo dimostra anche il fatto che il 79% dei comuni si è dotato di un regolamento per gli impianti di videosorveglianza. Anche in questo caso, la crescita è avvenuta negli ultimi dieci anni: nel 2014 le città che si erano dotate di un regolamento in materia erano appena il 56,5%.

Secondo il report, la città italiana con il maggior numero di telecamere attive è Milano (2.272), seguita da Roma (2.123) e Firenze (1.392). Tuttavia, il dato assoluto sul numero di obiettivi puntati sulle città non rende l’idea di quanto un comune sia più o meno videosorvegliato. A Milano sono installate in media 12 telecamere di videosorveglianza per chilometro quadrato. A Roma invece, pur avendone in termini assoluti 149 in meno rispetto al capoluogo lombardo, a causa dell’estensione molto maggiore ne sono installate appena 0,6 per chilometro quadrato. Se ci riferiamo invece al numero di abitanti, a Milano sono attive 1,68 telecamere ogni mille persone, mentre a Roma 0,73.

A Londra 13,3 impianti di videosorveglianza ogni mille abitanti

Allargando lo sguardo al mondo e senza ancora scomodare la Cina, considerata leader assoluto per numero di impianti di videosorveglianza, l’Italia può considerarsi molto meno videosorvegliata di altri paesi. Nel caso europeo, la città con il maggior numero di telecamere di videosorveglianza è Mosca, con 16,8 telecamere ogni mille abitanti. A Londra si stima ce ne siano 13,3 ogni mille abitanti, mentre a San Pietroburgo 12,6. In altri continenti, invece, non sempre a città di grandi dimensioni corrisponde una videosorveglianza molto diffusa. A Tokyo, per esempio, si stima ci siano meno di 40 mila telecamere per una popolazione di oltre 37 milioni: circa una ogni mille abitanti. A San Paolo, in Brasile, le telecamere attive sono 1,04 ogni mille abitanti, mentre a Dacca, capitale del Bangladesh, appena 0,71. Per New York, invece, nonostante una presenza importante di telecamere di sicurezza (oltre 56 mila), rispetto alla popolazione si contano meno di sette telecamere ogni mille abitanti (che sono quassi 8,5 milioni).

Telecamere di sicurezza, in Cina sono 540 milioni

A livello globale si stima sia attivo un miliardo di telecamere di sicurezza, di cui oltre la metà – 540 milioni – sia nelle città cinesi. Di conseguenza, il paese del Dragone, è di gran lunga lo stato più videosorvegliato del mondo, con 372,8 telecamere di sicurezza attive ogni mille abitanti. Il primato di città più videosorvegliata del mondo appartiene alla città-prefettura di Taiyuan, a circa 500 chilometri da Pechino, dove risultano essere installate 117 telecamere ogni mille abitanti. Seconda è un’altra città cinese, Wuxi con 90,5 telecamere ogni mille abitanti. Il primato della videosorveglianza, che a livello di continenti appartiene all’Asia, è dovuto principalmente alla Cina. Ma anche l’India è tra i paesi che fa un deciso ricorso alla videosorveglianza nelle città. La prima città non cinese con il maggior numero di telecamere di sicurezza è Indore (64,4 ogni mille abitanti), mentre la seconda è un’altra megalopoli indiana, Hyderabad (36,5).

Impianti di videosorveglianza: pro e contro

La presenza sempre più capillare degli impianti di videosorveglianza pone senza dubbio degli interrogativi. Chi sostiene la necessità di un largo impiego di telecamere sottolinea i benefici per la lotta alla criminalità e una maggiore percezione di sicurezza, soprattutto in luoghi sensibili e zone difficili delle città. D’altra parte, c’è chi sostiene che un uso smodato degli impianti di videosorveglianza violi la privacy e costituisca una forma di controllo sociale troppo pervasiva. Negli ultimi anni le telecamere di videosorveglianza sono diventate sempre più economiche e avanzate, con funzionalità un tempo impensabili, come la tecnologia basata sul riconoscimento facciale, che consente al gestore degli impianti di verificare, praticamente in tempo reale, l’identità di chiunque passi davanti all’obiettivo.

I dati si riferiscono al: 2021

Fonte: Anci, Comparitech

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