In Cina l’inquinamento cresce a livelli spaventosi, con gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini e sulla spesa pubblica. Per questi motivi in Cina e anche nella città di Hong Kong sono state annunciate nuove misure a favore della sostenibilità ambientale e della riduzione degli agenti inquinanti nelle aree urbane (che da sole determinano il 70% delle emissioni di CO2).
Secondo i dati ufficiali resi noti dal ministero dell’Ambiente cinese, lo scorso anno le emissioni inquinanti sono diminuite dell’11%. Un primo passo incoraggiante che sicuramente sarà seguito da nuovi dati positivi, grazie anche all’innovazione tecnologica e le tante startup attive nel settore della green economy.
Ad Hong Kong, ad esempio, è stata presentata una nuova soluzione ‘mangia smog’ che promette una riduzione della CO nell’aria anche del 40%. A prima vista si tratta di una semplice fermata dell’autobus, ma dotata di un sistema di purificazione dell’aria molto avanzato ed efficace sviluppato da Sino Green e Arup.
Posizionata su una delle vie più trafficate di Hong Kong, la Queen’s Road East, la fermata dall’autobus filtra costantemente aria inquinata trattenendo anche le temibili polveri sottili, tra cui il PM10 e il PM 2,5. Il suo utilizzo è piuttosto versatile, perché può andar bene per una tradizionale corsia degli autobus e dei tram, ma può essere adottata anche dalle ferrovie e utilizzata come area di sosta e ristoro nelle aree pedonali, o come punto di informazione per i turisti.
La struttura è connessa in rete in modalità ‘always on’, si alimenta con energia solare ed è dotata di sensori per la raccolta di dati, così da essere monitorata costantemente attraverso un sistema di gestione centralizzato in fase di sviluppo. Il costo di ogni singola cabina è pari a circa 72 mila euro (600 mila dollari di Hong Kong).