Il 24 e 25 ottobre si terrà a Bruxelles la 40° conferenza mondiale dei regolatori sul tema dell’etica digitale alla presenza di autorità indipendenti in diversi settori e provenienti da 81 Paesi, esperti in materia di tutela della privacy, tutela dei consumatori, trasparenza, comunicazioni elettroniche per discutere di intelligenza artificiale, governance ed etica dei dati. Prenderanno parte importanti esponenti del panorama istituzionale, economico e sociale tra cui: il Garante Europeo della Protezione dei Dati, Giovanni Buttarelli; l’inventore del World Wide Web, Sir Tim Berners Lee; il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani e altre Autorità Europee, capi di Governo e CEO di colossi del web fra cui Mark Zuckerberg di Facebook (qui il link al programma).
“Alla luce delle nuove sfide che riguardano l’intelligenza artificiale è necessario un approfondimento per preparare la società del futuro. La conferenza ha l’obiettivo di individuare principi etici volti a orientare al meglio lo sviluppo delle nuove tecnologie per comprendere ciò che è tecnicamente possibile da ciò che è eticamente sostenibile.” Ha commentato Buttarelli.
L’Europa rappresenta, ormai, un modello a livello mondiale grazie alla messa a punto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, ufficialmente regolamento (UE) n. 2016/679 meglio noto come GDPR, entrato in vigore il 25 maggio 2018, volto a rafforzare e rendere omogenea la protezione dei dati personali dei cittadini dell’Ue con l’obiettivo di conciliare sviluppo tecnologico e rispetto della privacy.
Tuttavia, l’approccio normativo sembra non essere sufficiente ad affrontare le sfide del futuro. Il rispetto delle diverse norme di settore in materia di tutela dei consumatori, protezione dei dati, antitrust, comunicazioni elettroniche e persino in materia elettorale non basta a fornire una risposta globale a una serie di tematiche innovative quali l’intelligenza artificiale, la robotica di ultima generazione e i big data.
Buttarelli sottolinea che: “due anni fa al nostro interno abbiamo costituito un gruppo indipendente per l’etica digitale, al fine di esplorare la relazione che intercorre tra diritti delle persone, tecnologia e modelli di business con focus, in virtù della nostra missione, sulle implicazioni per la privacy e per la protezione dei dati nell’era digitale.” Il GDPR prosegue il Garante Europeo: “ha introdotto nuovi adempimenti che traggono ispirazione da principi etici, come ad esempio le nozioni di accountability, privacy by default e privacy by design, ma ha anche consolidato obblighi già esistenti in materia di trasparenza e correttezza nella gestione di dati personali. Introducendo questi principi il legislatore ha voluto responsabilizzare i gestori dei dati, ai quali verrà richiesto di avere una loro policy che, sfruttando la flessibilità della nuova normativa, possa concedere loro di agire proattivamente per dimostrare la sostenibilità dei propri trattamenti di dati. Al momento l’etica a cui pensiamo non può essere esclusivamente oggetto di una codificazione e richiede un forte cambiamento culturale della società,” conclude Buttarelli.