Spagna
di Flavio Fabbri
La capitale spagnola annuncia una nuova piattaforma tecnologica per la smart city in grado di intervenire in maniera più efficace nella gestione dei servizi in città, potenziando i canali di ascolto verso gli utenti finali e puntando decisamente sui big data.
Ci sono più di 3,2 milioni di abitanti a Madrid, quasi 7 milioni se si conta l’intera area metropolitana, al pari delle grandi metropoli europee come Parigi e Londra. Un vasto bacino di utenze a cui l’amministrazione pubblica deve fornire servizi quotidiani e soprattutto deve proporre un canale di comunicazione di nuova concezione: facile da fruire, accessibile a tutti e always-on.
L’illuminazione cittadina, la distribuzione di energia (luce, gas, acqua), l’irrigazione e la tutela delle aree verdi, il traffico urbano la gestione e la raccolta dei rifiuti, la pulizia delle strade, la sicurezza delle persone e dei beni comuni, tutti questi settori sono oggetto di contrattazione continua tra l’amministrazione e i fornitori di servizi che se ne devono occupare.
Grazie ad un accordo tra la Città di Madrid e IBM, ci penserà la piattaforma Smarter Cities ha gestire e monitorare tutti i servizi cittadini sopra elencati che ogni giorno devono essere offerti seguendo degli standard ben precisi.
Un’iniziativa da 20 milioni di euro che permetterà alla città spagnola di migliorare in efficienza, di ridurre sprechi e costi, di consumare meno risorse energetiche ed idriche, di pagare i fornitori in base alla reale qualità del servizio svolto, di offrire ai suoi cittadini una nuova opportunità di segnalare disfunzioni, malfunzionamenti, ritardi, mancanze, lavori mal svolti.
Mantenere una città funzionante, accessibile a tutti, pulita e sicura ha un costo, ma soprattutto obbliga la municipalità e le aziende che ci lavorano assieme ad un maggiore ascolto della cittadinanza, gli utenti finali di tali servizi.
Smarter Cities offre quindi l’opportunità di raccogliere, costantemente e in tempo reale, segnalazioni e suggerimenti da parte dei cittadini, e di elaborare il complesso flusso dei dati (big data) proveniente dal tappeto di sensori digitali (comprese le video camere di sorveglianza) che leggono la città e i suoi movimenti, in ogni momento del giorno e della notte.
È mettendo assieme questi due insiemi di dati che si ottengono informazioni di qualità da poter poi trasformare in servizi e quindi applicazioni da offrire sul mercato nascente dell’economia digitale urbana.