Mondo
di Flavio Fabbri
Valutare un centro urbano secondo le tradizionali categorie smart city aiuta a definire meglio quali sono gli elementi che definiscono una città da un punto di vista dell’innovazione tecnologica, della sostenibilità dello sviluppo economico, della tutela ambientale, della vivibilità, della qualità della vita, del livello di servizi ai cittadini e del rapporto tra questi e la Pubblica Amministrazione.
Il nuovo Cities in Motion Index 2014, pubblicato dalla IESE business school (scuola di specializzazione in Amministrazione d’Impresa, con sede a Barcellona e a Madrid) dell’Università di Navarra, stila la classifica delle città più intelligenti al mondo secondo 50 indicatori base.
Sono state esaminate, per la pubblicazione, 135 città di tutto il mondo e nella Top20 ce ne sono 10 europee, sei americane, tre asiatiche e una situata in Oceania.
Scorrendo la Top10 si trova al primo posto Tokyo, al secondo Londra, al terzo New York, quindi Zurigo, Parigi, Ginevra, Basilea, Osaka, Seoul e Oslo a chiudere.
Cinque le città italiane entrate in classifica, ma molto lontane dal vertice: Roma al 54° posto, Firenze 57°, Milano 58°, Torino 69°, Napoli 78°.
Tutti gli indicatori utilizzati rientrano in 10 grandi dimensioni, tramite cui sono state calcolate le quote per ogni città in classifica: governance, public management, urban planning, technology, environment, international outreach, social cohesion, mobility&transportation, human capital, economy.
Per consultare l’indice e i punteggi raggiunti dalle varie smart city in tutto il mondo, per ognuna delle aree appena menzionate, c’è la piattaforma multimediale ed interattiva citiesinmotion.iese.edu realizzata dalla IESE.