Italia
Presentato in settimana il “Libro bianco sulla mobilità e i trasporti” in tre grandi aree metropolitane italiane, realizzato dall’Eurispes e presentato in occasione dell’appuntamento romano di CityTech.
La prima edizione del documento è stata dedicata in particolare al trasporto di merci e persone a Roma, Milano e Napoli. Nel volume sono analizzate le caratteristiche generali della mobilità sostenibile e affrontate tutta la complessità e molteplicità emergenti in ambito smart city – trasporti intelligenti: interoperabilità e interconnessione, sharing mobility, city logistics, infomobilità ed ITS, infrastrutturazione, ciclabilità, mobilità elettrica, innovazione di servizi.
“L’obiettivo del Libro Bianco – ha spiegato Luca Masciola, Direttore Scientifico dell’Osservatorio Eurispes sulla Mobilità e i Trasporti – è quello di dimostrare gli effetti sulla crisi del trasporto cittadino del cosiddetto urban sprawl, ovvero della estensione delle città con insediamenti a più bassa densità“.
“Attraverso questo primo rapporto – ha affermato Carlo Tosti, Direttore dell’Osservatorio Eurispes sulla Mobilità e i Trasporti – intendiamo individuare quei costi esterni che, se abbattuti, consentano alle Amministrazioni di guidare il cambiamento nei consumi di trasporto attraverso premialità e non attraverso le sole leve sanzionatorie“.
Tra le ricette possibili per uno sviluppo sostenibile del trasporto di persone e per la city logistics in chiave smart city, ci sono: centri di distribuzione urbana e di infrastrutture per la intermodalità (parcheggi di scambio, sistemi di infomobilità e monitoraggio e controllo delle percorrenze sulle maggiori linee di accesso e interscambio); misure e regole di traffic management, non solo divieti di accesso ma time windows e road pricing, intermodalità ferro-gomma e privato-collettivo; rilancio del bike e del car sharing, investimento sulla mobilità dolce; nuovi sistemi integrati di bigliettazione e introduzione di card anche virtuali multicanale.
La gran parte degli spostamenti dei cittadini, secondo lo studio, avvengono su mezzo privato (nel 30% dei casi usato sempre) e per lavoro (57%), ma cresce la percentuale di coloro che si spostano per valorizzare il tempo libero e fare commissioni (34%). Il 46,2% del campione ha dichiarato di non utilizzare mai mezzi di trasporto pubblici, autobus o tram urbani, mentre il 33,3% lo fa qualche volta.
Il 52,9% degli intervistati si sposta prevalentemente all’interno del proprio comune di residenza e ben un terzo del campione (33,3%) nei comuni della provincia di residenza;
I disservizi che i fruitori del servizio di trasporto pubblico locale incontrano maggiormente durante i loro percorsi riguardano l’affollamento (66,3%) e il mancato rispetto degli orari (61,6%). La maggioranza degli utenti dei mezzi pubblici ritengono che il costo del servizio superi la qualità dello stesso: il 52,2% è di questo avviso.
Il 90,1% degli intervistati non utilizza mai il car sharing, il 5,1% qualche volta, solo un numero irrisorio di intervistati spesso o sempre. Ancora meno usato il bike sharing, di cui ben il 92,2% non fa mai uso; il 3,3% qualche volta.
Gran parte degli spostamenti in aree urbane, dopo il lavoro, è legato agli acquisti di vario genere (alimentari, abbigliamento, accessori per la casa) e pagamenti da effettuare presso sportelli fisici (poste, banche, agenzie), il potenziamento dei servizi di epayment e ecommerce potrebbe ridurre considerevolmente l’uso dei mezzi di trasporto, facendo guadagnare tempo alle persone (e salute) e riducendo l’impatto sull’ambiente (CO2 e polveri sottili).
(F.F.)