Mondo
di Flavio Fabbri
La domanda di elettricità ogni anno destinata all’illuminazione pubblica, domestica e privata (impianti industriali e aziendali) è pari al 40% dei consumi energetici mondiali. Per questo motivo le soluzioni tecnologiche che consentono una maggiore efficienza energetica, l’ottimizzazione dei consumi e una riduzione di sprechi attirano sempre più l’attenzione di investitori, imprese e amministratori pubblici.
Secondo un nuovo Rapporto di MarketsandMarkets, “Smart Lighting Market by Component (Relays, Occupancy Sensors, Actuators, Transmitters, Receivers), Lighting Type (LED, FL, CFL, HID), Connectivity Technology (Wired, Wireless), Application (Commercial, Industrial, Public, Government, Residential) & Geography – Global Forecast & Analysis to 2014-2020“, il mercato delle tecnologie smart lighting varrà oltre 56 miliardi di dollari nel 2020, con un tasso di crescita del 16% annuo.
Un settore che vede tra le aziende leader le americane Lutron Electronics e Acuity, la francese Legrand e l’austriaca Zumtobel, e che registra una forte crescita della domanda di componenti per sistemi di gestione intelligente dell’illuminazione pubblica e privata, di infrastrutture di connettività, di lampade LED, di software dedicati.
L’Europa, al momento, è il maggior mercato per le applicazioni smart lighting a livello domestico e industriale, di edifici pubblici e privati, nonché per l’illuminazione pubblica.
Il costo dell’illuminazione pubblica in Italia supera il miliardo di euro l’anno, mentre a livello di singolo Comune è pari a circa il 20% del totale delle spese energetiche. Consumiamo 105 KWh pro capite, contro i 42 KWh della Germania. Le voci di spesa sono quelle dei lampioni che illuminando le nostre strade, le piazze, i cortili, e quelle relative ai semafori e in generale alle segnaletiche lampeggianti. Secondo i dati Fire (Federazione italiana per l’uso razionale dell’energia), si tratta nell’insieme del 50% del totale delle spese in energia elettrica per gli enti pubblici.
Costi che in linea di massima possono essere ridimensionati proprio grazie alle nuove soluzioni di smart lighting, o illuminazione intelligente, che consentono una riduzione dei consumi fino al 50% o anche di più, a seconda delle tecnologie adottate. Molti di questi lampioni, infatti, non servono o funzionano male, mentre la rimodulazione dell’erogazione di corrente elettrica in base alle effettive esigenze pubbliche o industriali (grazie anche alle piattaforme smart grid) può davvero fare la differenza in termini di consumi, costi per le pubbliche amministrazioni, di inquinamento luminoso e di produzione di CO2.