Smart city alla prova di Maturità: una delle tracce sul ‘Rammendo delle periferie’ di Renzo Piano

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Le tracce più gettonate degli esami di maturità 2014 sono state quelle dedicate alla tecnologia 2.0 e al futuro delle città e delle periferie: gli studenti si confrontano con progresso e innovazione, sostenibilità e inclusione sociale.

Italia


Maturità 2014

Di Flavio Fabbri

 

Sono iniziati gli esami di maturità e la prima prova scritta di italiano ha visto i quasi 500 mila studenti orientare le proprie scelte verso il tema sulla tecnologia e quello sulle periferie delle grandi città italiane.

 

Secondo i dati del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur), il 28,5% dei candidati, quasi un terzo, ha scelto il saggio breve sulla “Tecnologia pervasiva“. Al secondo posto, con il 17,7% delle preferenze, c’è il tema di ordine generale “Il rammendo delle periferie“, che prende spunto da un articolo dell’architetto e senatore a vita Renzo Piano.

 

La traccia sulla tecnologia ha raccolto decisamente l’interesse dei candidati: è la più scelta in quasi tutti i percorsi di studio con un picco di preferenze (34%) negli Istituti tecnici. Silicon Valley, esseri umani 2.0, transumanesimo e teoria del post umano, hanno attirato l’attenzione dei giovani maturandi che, nonostante la difficoltà di affrontare temi così complessi, si sono voluti cimentare in un ambito concettuale a loro molto famigliare.

 

D’altronde, oltre gli smartphone, i tablet e i Pc, di cui la quasi totalità degli studenti dispone, negli ultimi tempi la tecnologia digitale è entrata anche nelle scuole, con applicazioni dedicate, registri elettronici, lavagne interattive e multimediali, ampliando progressivamente il panorama delle soluzioni tecnologiche utilizzabili in ambito didattico.

 

La traccia invitava gli studenti a ragionare sul valore della tecnologia digitale nella nostra società e sul giusto utilizzo che se ne deve fare per migliorare conoscenze, competenze e applicazioni in ottica lavorativa, culturale, sociale e civile.

 

E su progresso e innovazione si basava anche la seconda traccia più scelta dagli studenti, il tema di ordine generale che prendeva spunto dall’articolo ‘Il rammendo delle periferie‘ di Renzo Piano pubblicato sul Sole 24 Ore (gennaio 2014).

 

Compito dei ragazzi era esprimere le proprie convinzioni e idee sul rapporto che li lega necessariamente (visto che la maggioranza di loro ci vive) al territorio urbano di periferia, sempre più ampia e spalmata verso gli estremi e impalpabili confini del corpo urbano.

 

Periferie fragili e piene di problemi che si trascinano da decenni, ‘dove nessuno ha mai speso tempo e denaro’ per interventi di riqualificazione e innovazione, ma anche allo stesso tempo sono il futuro, l’orizzonte stesso della città, che necessita di cittadini sempre più partecipi e interessati allo sviluppo sostenibile della città e all’inclusione sociale.

 

Ragionando anche in termini di smart city, sarà sicuramente interessante valutare le risposte che gli studenti hanno dato alla domanda che Renzo Piano ha lasciato ai posteri, un’interrogazione pubblica di natura civile, non più rimandabile: “Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?“.

 

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